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Il Pd chiede il rinvio dell’adozione del piano strutturale

Mercoledì 25 Luglio 2018 — 07:49

Dal Pd criticano il fatto che a seguito dell’alluvione dello scorso settembre non sia stata fatta alcuna modifica sostanziale al piano strutturale in tema di idraulica e antisismica, ma che ci sia stato solamente un recepimento delle leggi

di Letizia D'Alessio

Il 26 luglio è in programma il voto per l’adozione del piano strutturale e il 24 luglio il Partito Democratico si è riunito per chiedere il rinvio del provvedimento. “Il piano strutturale è un documento fondamentale e noi chiediamo che l’adozione venga posticipata, adesso non ci sono i presupposti per un lavoro serio – ha detto la portavoce del comitato di reggenza Cristina Grieco (nella foto di Simone Lanari)– Inoltre il periodo durante il quale viene presentato non è adatto: siamo a fine legislatura, Cosimi a suo tempo, pur avendo già il piano completo, vista l’importanza dell’atto, rinviò la discussione”. Cristina Lucetti, anche lei esponente del comitato di reggenza, ha invece posto l’attenzione sulla “totale assenza di un percorso partecipato, proprio da chi faceva della partecipazione il suo cavallo di battaglia. Il piano inoltre è stato presentato senza il coinvolgimento delle zone limitrofe, degli enti, delle associazioni di categoria e degli ordini professionali”.
Dal Pd criticano poi il fatto che a seguito dell’alluvione dello scorso settembre non sia stata fatta alcuna modifica sostanziale al piano strutturale in tema di idraulica e antisismica, ma che ci sia stato solamente un recepimento delle leggi. “Non si parla minimamente di lavoro, di un’idea di città, degli insediamenti produttivi – ha continuato Lucetti – oppure di attività turistiche o di sanità. Manca una visione generale”.
Per il capogruppo in Consiglio comunale Pietro Caruso la giunta presenterà un piano strutturale carente anche dal punto di vista tecnico: “Mancano pareri e osservazioni, – ha polemizzato – l’amministrazione sta approvando in fretta e furia un provvedimento perché sono scaduti i termini della legge 65 del 2014 della Regione Toscana, la quale imponeva di adeguare gli strumenti urbanistici”.

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