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Il Comune cita in giudizio Cosimi. L’ex sindaco risponde

Giovedì 11 Aprile 2019 — 18:24

Con una nota diffusa nel pomeriggio dell'11 aprile, il Comune spiega di aver inviato il 22 marzo 2019 un atto di citazione in giudizio all’ex sindaco per una vicenda del 2005. Cosimi risponde

Con una nota diffusa nel pomeriggio dell’11 aprile, il Comune spiega di aver inviato il 22 marzo 2019 un atto di citazione in giudizio all’ex sindaco Alessandro Cosimi per una vicenda del 2005. “Tra il 2005 e il 2006 – si legge nel comunicato – l’allora sindaco di Livorno Alessandro Cosimi ha firmato due lettere di patronage a garanzia di un mutuo da 15 milioni di euro, contratto da Aamps con il Banco Popolare di San Gimignano e San Prospero, facente parte del Banco Popolare di Verona e Novara, poi confluito nel gruppo Credem. E lo ha fatto senza che il Consiglio comunale ne fosse informato, come prevede la normativa. Proprio in forza di queste lettere, il 30 novembre 2018 la banca ha citato in giudizio il Comune, chiedendo il riconoscimento di 817.121 euro, pari al 16% dell’intero importo mutuato non garantito dal piano di concordato in cui, nel frattempo, è finita l’azienda municipalizzata dei rifiuti”. “Una richiesta cui il Comune – prosegue la nota – si è opposto con decisione, ritenendo nulle le due lettere di patronage”. “Quando ci siamo insediati – prosegue Nogarin – avevamo detto che avremmo aperto i cassetti della pubblica amministrazione. Queste lettere di patronage firmate dall’ex sindaco non sono mai state autorizzate dal Consiglio comunale, così come prevede la legge, e dunque di fatto non hanno alcun valore. Noi siamo venuti a conoscenza della loro esistenza solo perché ce le ha fornite la banca che poi ci ha fatto causa”. “Questa – conclude Nogarin – è una vicenda molto triste e poco chiara. Se non avessimo scelto la strada del concordato, questa vicenda non sarebbe nemmeno venuta a galla”.

Raggiunto telefonicamente, l’ex sindaco Cosimi fornisce la sua replica: “Di certe questioni vorrei discuterne all’interno di un tribunale, mi spiace che tutto ciò venga fuori pubblicamente ora in vista delle elezioni. Tutto ciò sembra un tentativo di dare una immagine oscura della mia amministrazione. Qualcuno ne dovrà rispondere. Abbiamo stipulato un mutuo, più trasparente di un mutuo non credo ci sia niente. Ho firmato lettere istruite dal segretario generale di allora, non tenevo certo l’archivio. Ho nominato un legale. Il 7 luglio sono citato in giudizio dove spiegherò le logiche”.

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