Folla per il ministro Boschi alla festa dell’unità.
Solidarietà alle lavoratrici intimidite del The Space
Prima di lasciare la festa, come di consueto, il ministro ha voluto salutare tutti i volontari che lavorano per la riuscita della festa concedendosi a qualche battuta e selfie
nota della redazione: abbiamo deciso per questo articolo di togliere la possibilità di lasciare commenti poiché la quasi totalità di essi contiene parole e/o frasi offensive rivolte alla Boschi sia come persona che come ministro, commenti che un quotidiano non può pubblicare. Va da sé che il discorso vale per qualsiasi altri politico, personaggio pubblico o semplice cittadino.
E’ stato il giorno di Maria Elena Boschi alla festa dell’unità (foto Lanari). Il ministro delle riforme e dei rapporti col Parlamento è arrivato alla Rotonda intorno alle 17,45 del 24 luglio (clicca qui – il programma del 25 luglio). Ad attenderla in centinaia sotto e fuori la tensostruttura allestita nella pineta: “È il segnale che il Partito democratico c’è – ha affermato il segretario territoriale e sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci – e l’avvertimento deve arrivare anche a chi oggi governa Livorno: alla prima occasione utile torneremo a guidare la città”. E parlando poi delle riforme: “Avevo due anni quando se ne è parlato per la prima volta – ha continuato – ora è il momento giusto di portarle a compimento”.
Il ministro Boschi ha iniziato il proprio intervento ricordando ciò che disse Giorgio Napolitano accettando di fare il suo secondo mandato come Presidente della Repubblica, ovvero la necessità di tracciare un percorso di riforme: “Noi abbiamo mantenuto l’impegno, ci sono voluti due anni di grande lavoro ma ci siamo riusciti. Dico questo a chi vorrebbe che si ricominciasse daccapo, sono trent’anni che si vorrebbe ripartire da zero. Questa invece è la volta buona per decidere”. Se vincesse il sì per l’esponente del governo Renzi si concluderebbe “la prima parte del cammino delle riforme. Sarebbe impossibile trovare infatti in Parlamento una maggioranza che fosse in grado di votare di nuovo provvedimenti di revisione costituzionale”.
Certamente però, secondo Boschi, le riforme costituzionali sono un bivio: “Non ci potremo lamentare se il sistema rimanesse così come è, se ci fossero tempi lenti per l’approvazione delle leggi. Al contrario, se le modifiche della Costituzione passassero l’esame del referendum solo la Camera dei deputati avrà l’ultima parola sulle leggi e quelle più importanti saranno licenziate in massimo 90 giorni. Non vogliamo fare più norme, ma approvarle in tempi giusti”. “Dire no è sempre più semplice – ha continuato – mentre noi vogliamo un Parlamento che decida, vogliamo governi stabili, vogliamo che non ci sia più una contrapposizione tra le competenze delle Regioni e quelle dello Stato”.
Uno dei punti della riforma riguarda i costi della politica: secondo il ministro, se il progetto di cambiamento della Costituzione passasse, si otterrebbe un risparmio di 500 milioni di euro con i consiglieri regionali che nel nuovo Senato guadagnerebbero quanto il sindaco della città capoluogo di Regione: “Faremo un’operazione sobrietà, gli altri – ha detto riferendosi in particolar modo al Movimento 5 stelle – parlano di ridurre i costi della politica, ma poi non votano questi provvedimenti”. Infine, sulla legge elettorale: “Noi l’abbiamo approvata e per me funziona – ha precisato Boschi – nonostante ciò la modifica è nella disponibilità del Parlamento: serve però una maggioranza per votarla. Prima di cambiarla dobbiamo avere chiaro cosa si vuole fare”. Presente tra i relatori anche il segretario del Pd toscano Dario Parrini “Non ci sarebbero più maggioranze nate da alchimie politiche, ma sarebbero scelte dai cittadini. Sicuramente questa non è la riforma perfetta, nonostante ciò costituisce un primo passo importante di cambiamento”.
Prima di discutere del referendum del prossimo autunno, come prima cosa, il ministro Boschi insieme al segretario territoriale Lorenzo Bacci e ad Antonio Mazzeo, ha incontrato le lavoratrici licenziate del The Space. “Essere arrivate a farci ascoltare – dicono – per noi è già un’ottima cosa. La ministra ha dato l’incarico a Francesco Gazzetti (consigliere regionale del Pd, ndr) di seguire direttamente la vicenda che ci riguarda”. Le ex dipendenti, inoltre, saranno ricevute in Provincia da Gianfranco Simoncini, consigliere del Presidente Rossi. Come era già stato fatto nei giorni scorsi con Deborah Serracchiani, Loris Rispoli ha voluto regalare anche a Maria Elena Boschi la maglia rossa di #Iosono141. Prima di lasciare la festa, come di consueto, il ministro ha voluto salutare tutti i volontari che lavorano per la riuscita della festa concedendosi a qualche battuta e selfie.
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