Bellandi (Pd). “Protesta migranti? Modalità inaccettabili ma non si può lasciarli senz’acqua”
In merito alla protesta messa in atto dai richiedenti asilo ospitati in Venezia è ovvio che le modalità utilizzate per manifestare il proprio disagio siano inaccettabili e non possano essere tollerate, il rispetto della legalità, in questo caso come in altri, resta una condizione irrinunciabile per garantire una pacifica convivenza in città, ciò non di meno è indubbio che sia impensabile lasciare una struttura che ospita cento persone senz’acqua, non si tratta neppure di modalità di accoglienza, ma di garantire delle condizioni minime di dignità a queste persone. Credo sia necessario non fermarsi alla superficie del problema, rischiando di alimentare tensioni e luoghi comuni che per qualche partito della destra saranno pure utili per raccogliere una manciata di voti , ma che di certo in niente aiutano ad affrontare e risolvere il problema.
Anche a Livorno, quella dell’accoglienza dei richiedenti asilo è una problematica che va affrontata con progettualità nuove ma anche con professionalità consolidate e risorse adeguate. Ammassare in poche strutture molti migranti in attesa di conoscere il proprio futuro, con servizi carenti e senza idonei progetti di integrazione, spesso senza dar loro la benché minima possibilità di rendersi utili per la comunità che li ospita, è la peggiore scelta che si possa fare.
È necessario lavorare perché l’ospitalità per piccoli nuclei di migranti secondo la logica dell’accoglienza diffusa divenga la norma in tutto il territorio toscano, così come occorre, con l’aiuto dei comuni e delle associazioni di volontariato pensare a modalità di integrazione che permettano ai richiedenti asilo e alle comunità ospitanti di ricavare reciproco vantaggio dall’altrui presenza.
In questa direzione, si è mossa la Regione Toscana con il bando indetto per impegnare i richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità, ma purtroppo mentre comuni vicini al nostro come Rosignano e Cecina hanno colto questa occasione, a Livorno il bando è caduto nel vuoto, sprecando una possibilità di valorizzazione della presenza dei richiedenti asilo in città.
Offrire dignitosa accoglienza a chi fugge dalla guerra, anche reperendo i fondi necessari perché ciò avvenga, senza scaricare i costi umanitari soltanto sui paesi di primo ingresso, è un dovere irrinunciabile di un’ Europa che voglia essere Europa dei Popoli e non soltanto Europa dei mercati, trovare gli strumenti e le modalità perché questa accoglienza sia sostenibile sui territori è la sfida che le istituzioni, in tutti i loro diversi livelli, devono affrontare e vincere se vogliono fermare i seminatori d’odio che lavorano incessantemente alla costruzione di muri e conflitti, non certo per il benessere dei cittadini italiani, ma soltanto per il proprio esclusivo tornaconto politico.
Federico Bellandi
Segretario cittadino PD
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