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Lombardi quarto alla 100 Km di Winschoten

Mercoledì 14 Settembre 2016 — 15:48

La 100 Km di Winschoten è una delle gare internazionali di questa distanza più antiche (41 edizioni) e più importanti e prestigiose al mondo; difatti moltissime volte ha ospitato il Campionato del Mondo e d’Europa sulla distanza (anche lo scorso anno). Il percorso si snoda per le vie di Winschoten in un anello di 10 Km da percorrere 10 volte. A fare il tifo un’intera città che aspetta trepidante per un anno questo evento. Una festa nella festa. Ogni abitante cerca di contribuire offrendo acqua, frutta, spugnaggi e tanto incoraggiamento. Al via quest’anno molti atleti di fama mondiale della specialità, ma tra i primi 10 favoriti spiccava anche il nome di Marco Lombardi. Partenza alle 10, con un clima insolitamente torrido per l’Olanda, circa 30° nelle ore di punta. Il livornese parte con il gruppetto di testa e percorre i primi 2 giri con tempi ottimi. Passa alla maratona sotto le 3 ore e poco dopo vede il favorito della gara, il ceco Oralek dare forfait, dunque lo supera e sale in 5° posizione.

Intorno al 5° giro Lombardi inizia a sentire l’effetto del caldo e involontariamente cala un po’ il ritmo. Intorno al 60° supera un fortissimo atleta francese costretto anche lui al ritiro. Gli ultimi 40 Km sono tutti di tenuta, ma l’atleta labronico non raggiunge il 3°classificato e taglia il traguardo in 4° posizione assoluta con 7h39’57”. “Mi rimane un po’ di amaro in bocca per non essere salito sul podio – le parole di Marco – ma sono consapevole che questo fa parte del gioco. Tuttavia non ho recriminazioni da fare: anche questa volta sono riuscito a portare in fondo dignitosamente la mia battaglia senza mollare di un millimetro, senza risparmiarmi, cercando di onorare il più possibile i colori della canotta amaranto che indosso. Sì, forse una delle cose per le quali vado fiero e orgoglioso è quella di portare in giro per il mondo i colori della mia amata città Livorno e quando mi sento urlare dai tifosi stranieri “Forza Marco Lombardi da Livorno” penso che sto contribuendo a dare onore alla mia città…”.

Lombardi poi ha un appello da fare: “Purtroppo molti livornesi non lo sanno, o meglio, fanno finta di non saperlo, molti snobbano questa disciplina, perché per loro la bandiera amaranto è solo quella del Livorno Calcio. Con tutto il rispetto (anche io quando gioca il Livorno vado allo stadio a tifare la mia squadra) vorrei che molti capissero che la bandiera amaranto vale per tutte le discipline sportive: ogni atleta livornese, dalla dama, agli sport più estremi, lotta, soffre, rinuncia, e va veramente orgoglioso di sventolare alta la bandiera di Livorno. Quindi vorrei sottolineare che anche gli atleti che non praticano calcio, sanno a memoria l’inno del Livorno e lo portano sempre nel cuore, canticchiandolo mentre stanno veramente soffrendo”.

Infine i ringraziamenti: “Vorrei rivolgere un grazie a mia moglie Sandy e mia figlia Marghertita, che seguendomi anche in Olanda, mi hanno assistito in maniera eccezionale. Un grazie va alla Sogese Srl nelle persone di Luca e Andrea Monti e alla Cuore Liburnia Sociale nella persona di Vladimiro Tognarini che credono in me e che mi hanno permesso di essere ai nastri di partenza di questa prestigiosissima gara. Ringrazio vivamente tutta la mia società Atletica Libertas Runners, nessuno escluso, dal presidente Gianni Giannone a tutti i dirigenti e atleti di questa bella realtà dai valori che rispecchiano la mia mentalità: “umiltà e sacrificio”. Per dovere di cronaca, vorrei sottolineare che poco tempo fa sono stato contattato da una società del Nord Italia tra le più forti nel mondo dell’ultramaratona, che mi chiedeva se volevo far parte del loro team. Onorato di quell’offerta ho risposto che correre per la società che porta i colori della mia città rappresenta per me un fatto di cui vado veramente fiero e che va oltre ogni altra questione. Ringrazio molto la Inkospor che con i suoi ottimi prodotti mi consente di affrontare queste lunghe gare sempre al top. Infine ringrazio i miei fisioterapisti Ghelarducci, Nencioni e Faraone dello studio Fisiolife di Livorno che mi curano con professionalità e dedizione”.

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