Giornata cittadina per la pace: programma
di Roberto Olivato
La Giornata cittadina per la Pace, nata per ricordare il primo bombardamento di Livorno del 28 maggio 1943 e onorare le vittime di tutte le guerre, giunge alla XIV edizione. Appuntamento in piazza del Municipio, lunedì 29 maggio alle ore 17, per la manifestazione promossa dalla Comunità di Sant’Egidio con il Comune di Livorno, insieme alla Diocesi, alla Fondazione Livorno e all’Istoreco. . A parlarci della manifestazione è Sabatino Caso uno dei responsabili della Comunità di S. Egidio” “Anche quest’anno sono state coinvolte le scolaresche delle elementari Benci, D’Azeglio e Bini, la loro partecipazione è fondamentale affinché la memoria di quei fatti non si disperda nel tempo, ma rimanga sempre viva nei cuori delle nuove generazioni”.
Gli altri anni avete coinvolto anche gli anziani nella narrazione di quei tragici eventi, quest’anno?
“La presenza degli anziani è indispensabile in quanto sono persone che custodiscono nella loro memoria fatti vissuti in prima persona e quindi maggiormente coinvolgenti nell’immagine dei ragazzi, ma non solo. A loro quest’anno abbiamo affiancato diversi profughi fuggiti dalle guerre contemporanee. Tutte testimonianze che accrescono nei bambini la coscienza del valore della Pace e dell’inutilità della guerra”.
Quante persone hanno partecipato a queste narrazioni?
“Abbiamo coinvolto circa una ventina tra anziani e profughi affiancati dalle maestre che nel corso dell’anno hanno insegnato loro l’italiano”.
Come ormai è tradizione, è prevista una marcia a tappe attraverso alcuni luoghi cittadini particolarmente colpiti dalle bombe della seconda guerra mondiale, che sconvolsero la vita della gente di Livorno, uccidendo moltissime persone, costringendone altre a sfollare in paesi vicini, dividendo o distruggendo intere famiglie. La tappa conclusiva sarà, come ogni anno, alla cantina degli Scali d’Azeglio, dove si trovava il rifugio antiaereo che crollò con il bombardamento del 28 maggio ’43, e dove morirono un centinaio di civili che vi si erano rifugiati. L’enormità della deflagrazione rese impossibile la rimozione dei corpi. Molti di essi non hanno ancora un nome. L’itinerario della Memoria avrà inizio in piazza del Municipio alle ore 17 e vedrà , accanto a Sabatino Caso, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Livorno, la presenza del sindaco di Livorno Filippo Nogarin. Quest’anno interverranno alla marcia alcuni profughi siriani, giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari attivati dalla Comunità di Sant’Egidio, oltre a numerose classi delle scuole Benci, Bini e D’Azeglio con cui è stato avviato un progetto di sensibilizzazione sulle tematiche della guerra e sul valore della pace. “I bambini, il futuro, la pace” è infatti il tema della Giornata di questa edizione 2017. Da piazza del Municipio il corteo passerà in piazza Duomo (17.30), seconda tappa via di Franco (ore 17.45); terza tappa via Cairoli angolo via dei Lanzi (ore18); quarta tappa piazza Cavour (ore 18.15); Scali d’Azeglio (conclusione ore 19 circa).
Come ogni anno la marcia cittadina si concluderà alla cantina degli Scali d’Azeglio distrutta dalle bombe, la cui memoria è rimasta sepolta per anni, nascosta dalle reti dei pescatori. Nel 1998 la Comunità di Sant’Egidio di Livorno cominciò a raccogliere frammenti di ricordo sull’episodio dai racconti degli anziani amici della comunità, facendo riemergere un dolore mai sopito per le devastazioni della guerra; si cominciò a lavorare, proprio a partire da questo episodio dimenticato, sull’idea di istituire una giornata della memoria, coinvolgendo le istituzioni finché, nel 2001 il Consiglio Comunale sancì la nascita della Giornata cittadina per la Pace. Una targa fu apposta nel 2004 alla cantina degli Scali d’Azeglio per ricordare appunto le vittime del bombardamento del ‘43 insieme alle vittime di tutte le guerre e rinnovare l’impegno per un mondo più giusto, un mondo di pace. È per questo motivo che la sensibilizzazione di questo evento sia partita proprio dalle scuole elementari Benci, Bini e D’Azeglio. In queste scuole la Comunità di Sant’Egidio, nelle scorse settimane, ha accompagnato anziani livornesi e profughi delle guerre attuali, a raccontare le loro storie di vita, sotto i bombardamenti, o in fuga sui barconi in cerca di una vita migliore, a oltre 1.000 bambini. Testimonianze dirette e vive tese a far capire che non dobbiamo abituarci alle guerre, ma che dobbiamo lavorare per difendere il valore della pace.
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