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La Corale “Pietro Mascagni” presenta il Concerto Note di Musica Lirica al Cinema

Martedì 1 Agosto 2023 — 23:53

Il programma pensato per la Chiesa di Santa Caterina, previsto per il 3 agosto alle 20,30, prende il via con la grande preghiera dal “Mosè” di Gioacchino Rossini, utilizzato da Gianfranco Rosi il alcune sequenze di “Fuocammare” nell’anno 2016

Il cinema nasce muto, ma ottiene da subito un grande successo, così come nascendo con carattere documentaristico, passa velocemente ad una forma di Teatro, con trame e didascalie per spiegare i passaggi più difficili. Da subito si comprende che la sola proiezione non basta, occorre aggiungere un altro elemento che aiuti il pubblico a godere dello spettacolo, la Musica, nasce così la figura del pianista accompagnatore, che utilizzando musiche adatte, sottolinea i passaggi cruciali dei film muti. Pietro Mascagni. Il più famoso compositore d’opera del suo tempo si mette al lavoro per comporre la colonna sonora del film “Sinfonia Satanica” del regista Oxilia, nel 1917, sincronizzando scene e musica. Il lavoro è difficilissimo ed improbo, senza considerare che ogni proiezione necessita della presenza di un’orchestra sinfonica. L’avventura resta tale, ma il via era stato dato e l’avvento del sonoro aprirà la strada a veri professionisti nel comporre colonne sonore. Molti tentativi erano stati fatti, nel periodo del muto, per trasporre in film le opere liriche più famose, ma l’avvento del sonoro permise la trasposizione in film di opere liriche con adeguati interpreti. Grande successo ebbero queste trasposizioni con celebri interpreti lirici, o attori di grido che davano il loro corpo alle voci di celebrate cantanti liriche. Per gli amanti del settore basti ricordare il film “I Pagliacci” con la regia di Mario Costa del 1948, con una giovanissima Gina Lollobrigida ed un attempato Afro Poli che davano la figura al Soprano Onelia Fineschi ed al Tenore Galliano Masini. Oppure ad un’ “Aida” con Regia di Clemente Fracassi del 1953, con la giovane Sophia Loren a cui dava voce la grandissima Renata Tebaldi.

Seguendo questo filo conduttore la Corale Mascagni, per la sua presenza annuale ad Effetto Venezia ha studiato un percorso tra musica sacra e profana, che presentasse brani utilizzati dal Cinema in alcuni o molti lavori.

Il programma pensato per la Chiesa di Santa Caterina, previsto per il 3 agosto alle 20,30, prende il via con la grande preghiera dal “Mosè” di Gioacchino Rossini, utilizzato da Gianfranco Rosi il alcune sequenze di “Fuocammare” nell’anno 2016.

Il secondo brano è un’Ave Maria composta da Pietro Mascagni sulla musica del celeberrimo intermezzo dell’opera Cavalleria Rusticana, un brano utilizzato innumerevoli volte sia in film che in documentari, come per esempio in “Il Padrino” Terza parte, regia di Francis Ford Coppola nel 1990, “Toro Scatenato”, con regia di Martin Scorsese del 1980,  “Divina Creatura” con la regia di Giuseppe Patroni Griffi del 1975.  Molti, molti altri sarebbero da ricordare.

Ancora una Ave Maria, quella di Bach – Gounod che da il titolo ad un film muto del 1910, con la regia di Giovanni Vitrotti e oggetto di un recente restauro. Inserita anche nel film Diva con regia di Jean-Jacques Beineix del 1981.

E’ la volta di brani del grande repertorio verdiano quali “O Signore dal Tetto Natio” (da i Lombardi alla Prima Crociata), “Spirti fermate” (da Attila) e “Va pensiero” (da Nabucco), brani utilizzati più volte in molti film biografici su Giuseppe Verdi o film a sfondo patriottico quali “Verdi” con regia di Carmine Gallone del 1938   e “Noi credevamo” regia di Mario Martone, del 2010.

Segue il grande arioso da “Tosca” di Puccini, una scena di grande potenza, inserita sovente nelle molte trasposizioni cinematografiche sia con il titolo originale “Tosca” con la regia di Luigi Magni del 1973  o con altri tipo “E avanti a lui tremava tutta Roma“ di Carmine Gallone che nel 1946 assegnava la parte di Tosca ad Anna Magnani.

Il programma termina con un inno alla Madonna di Montenero che Pietro Mascagni compose nel 1931 su invito dei Padri Vallombrosani e che rappresenta un vero omaggio al nostro “Sacro Colle” ed alla città di Livorno.

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