Via di Salviano: ecco pista ciclabile e strisce blu. Insorgono i commercianti

Tanto tuonò che piovve. Il progetto della nuova viabilità di via di Salviano, presentato in anteprima da Quilivorno.it (clicca qui per leggerlo nel dettaglio), sta diventando realtà in queste ore suscitando però una pioggia di polemiche da parte dei commercianti ed esercenti della zona. Già qualche giorno fa erano scesi in strada per manifestare un secco “no” alla nascitura “pista ciclabile” e a tutto ciò che ne sarebbe comportato (clicca qui per leggere la news).
Dopo alcuni ritardi burocratici sono partiti lunedì 19 giugno i lavori per la “rivoluzione” del traffico nella strada. Spunta così la “pista ciclabile”: una lingua di asfalto, larga poco più di un metro, che dal marciapiede si estende fino ad un’isola di traffico istituita a dividere la strada per le biciclette da una serie di stalli blu dedicati alla sosta a pagamento nella strada. Sull’altro lato del marciapiede ecco invece gli stalli bianchi dedicati ai residenti e gli stalli carico-scarico (anche questi delimitati da strisce bianchi e quindi dedicati anche alla sosta per residenti).
Non tarda ad alzarsi la protesta del presidente del Centro Commerciale Naturale di Colline Dario Ceccarini, titolare del “Bar Veloce”, storico locale che si affaccia a metà della via. “Non ci siamo proprio – esordisce Ceccarini – questa pista ciclabile a nostro avviso non rispecchia i canoni di sicurezza essendo troppo stretta. E’ l’unica pista ciclabile a senso unico alternato – sottolinea con un sorriso amaro – Per non parlare dei problemi che si verranno a creare con il restringimento della carreggiata legati al passaggio delle ambulanze e dei mezzi delle forze dell’ordine che non avranno più una corsia a loro riservata. Ma le problematiche sono legate anche ai camion dell’Aamps che ogni giorno passano a ritirare i bidoncini della raccolta differenziata dal marciapiede e dovranno fermarsi in mezzo di strada e fare lo slalom tra le auto parcheggiate sugli stalli blu per raccogliere i rifiuti. Insomma è un provvedimento che danneggia tutti noi commercianti e la vivibilità del quartiere”.