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“Via le barriere architettoniche dai pubblici esercizi”

Lunedì 21 Novembre 2016 — 14:40

“Come Amministrazione ci siamo presi l’impegno di lavorare nella direzione di facilitare sempre di più l’integrazione sociale delle persone diversamente abili, di dare loro possibilità di accesso in ogni ambiente e in ogni struttura”. Lo dichiara l’assessore all’edilizia privata Paola Baldari, alla vigilia di un incontro convocato a palazzo comunale per la redazione di un regolamento finalizzato all’abbattimento delle barriere architettoniche nei pubblici esercizi.
Mercoledì 23 novembre sono state convocate a palazzo le associazioni dei portatori di handicap nonché le associazioni di categoria del commercio per un incontro preliminare sulle problematiche cittadine in materia di accesso.
Vogliamo conoscere realmente i problemi e gli ostacoli che le persone diversamente abili incontrano quotidianamente e provvedere, con un rinnovato approccio culturale, a rendere la loro vita più facile magari con piccoli accorgimenti utili e funzionali, relativi a buone norme di costruzione per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Le normative nazionali e regionali a volte non bastano, occorre invece accogliere con buon senso i bisogni della collettività per offrire una vera uguaglianza di opportunità”.
L’Amministrazione comunale nel corso del 2017 intende predisporre una sorta di vademecum, che verrà successivamente tradotto in Regolamento, con linee guida per una progettazione accessibile e funzionale. Si tratta di indicazioni pratiche e utili per un nuovo modo di progettare che sia attento alle necessità di tutti. Da qui la volontà di predisporre un tavolo costituito da associazioni di disabili, tecnici e categorie dei commercianti perché il lavoro sia un lavoro condiviso.
Già nel Regolamento Edilizio, recentemente approvato, all’art.94 sulle Barriere Architettoniche, il punto 4 riporta l’intenzione del Comune del Comune di Livorno di “ contenere ai soli casi strettamente indispensabili il rilascio delle deroghe, graduandone la portata e richiedendo, comunque, la realizzazione di tutti gli interventi realisticamente possibili, anche considerando le ricadute prodotte sul contesto urbano”. E sempre lo stesso art.94 al punto 5 riporta la volontà del Comune di “prevedere, con successivo atto, agevolazioni e/o riduzioni di contributi e tasse comunali in caso di adeguamento volontario ai parametri minimi di accessibilità/visitabilità di locali aperti al pubblico”. Con lo stesso atto si potrà prevedere anche la definizione di appositi contrassegni qualificanti per identificare gli edifici resi accessibili volontariamente.

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