Un livornese a capo del team che studia un nuovo approccio per combattere il cancro
Valerio Voliani, ricercatore livornese classe 1982, nel team che ha ottenuto un finanziamento da Airc di 478 mila euro per i prossimi cinque anni
Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta l’ “eccellenza italiana” grazie al normalista Alessio Figalli, professore italiano che insegna a Zurigo, fresco vincitore della Medaglia Fields. Tra le eccellenze italiane c’è anche il “nostro” Valerio Voliani (nelle foto in pagina gentilmente concesse da Airc), ricercatore livornese classe 1982, che fa parte del team che si è aggiudicato un finanziamento da 478 mila euro per i prossimi cinque anni dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro). Il progetto in fase di studio, che a breve spiegheremo nel dettaglio, consiste nell’uso di nano strutture metalliche biodegradabili per combattere il cancro. Trentasei anni, sposato con due figli, Voliani nel 2006 consegue la laurea specialistica in chimica inorganica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2007 al 2011 svolge il dottorato di ricerca in biofisica molecolare sempre nell’istituto toscano dove, nell’aprile del 2012, discute la tesi su nano particelle per applicazioni biomediche.
Durante la sua carriera, Valerio ha avuto la possibilità di lavorare a Valencia all’Istituto di scienza molecolare. Poi il ritorno in Italia al Center for Nanotechnology Innovation, centro pisano dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). E’ inoltre autore di circa una trentina di pubblicazioni di cui il 70% come corresponding author e ha tenuto conferenze in tutto il mondo. Da buon livornese, oltre alla chimica, ha coltivato un’altra passione: le gare remiere. Che lo hanno portato a vogare in diverse sezioni nautiche tra cui Montenero, Fabbricotti e San Jacopo. Ma andiamo a conoscere più da vicino la “nostra” eccellenza.
Valerio, come ha ottenuto il finanziamento?
“Ho partecipato al bando My First Airc Grant, che permette di ottenere un finanziamento su base puramente meritocratica per i progetti sul cancro valutati più promettenti. Ho sottoposto alla Fondazione il mio progetto che è stato ritenuto valido e quindi meritevole di questo finanziamento. Con il mio team formato da Domenico Cassano, Melissa Santi, Ana-Katrina Mapanao e Ylea Vlamidis siamo a lavoro da inizio gennaio”.
In cosa consiste il progetto?
“Ho ideato e sviluppato nano particelle composte da una capsula di vetro contenenti un polimero e tanti piccoli “semini” di oro grandi massimo pochi milionesimi di millimetro. Queste strutture, chiamate “passion fruits” per la loro caratteristica struttura, attaccano direttamente le cellule tumorali che le assorbono. Si tratta di una terapia localizzata rispetto ad un farmaco comune che si disperde in tutto l’organismo”.
Sembrerebbe di capire che si tratti di un nuovo approccio nella ricerca.
“Le nano particelle di metalli nobili come l’oro hanno mostrato proprietà incredibili per combattere il cancro e potrebbero rivoluzionare l’approccio alla cura di questo male. Il problema finora è che questo tipo di nano particelle non sono degradabili e dopo aver “ucciso” la cellula tumorale rimangono all’interno dell’organismo andandosi a depositare principalmente nel fegato procurando problemi di salute. Per questo motivo non sono mai state approvate per uso clinico da agenzie come EMA e FDA. I nostri Passion Fruits hanno molte delle proprietà dei nano materiali di metalli nobili ma dopo massimo 48 ore si degradano e quello che rimane sono solamente delle nano particelle di metalli nobili abbastanza piccole da poter passare per i reni ed essere espulse dall’organismo tramite l’urina”.
A che punto è il progetto?
“Siamo ancora in fase di test. L’Airc ci ha dato il finanziamento per lo sviluppo delle nano strutture come teranostici (terapia e diagnostica) dei tumori testa-collo (ad esempio: lingua, faringe, laringe o mucosa nasale). Questi tumori sono parecchio difficili da trattare e anche un’eventuale operazione chirurgica comporterebbe dei rischi. Il nostro fine è quello di avere in mano un oggetto che sia pronto a poter fare il salto nei trial clinici, per riuscire a dare una nuova speranza ai tanti pazienti. Al momento ci siamo concentrati su culture cellulari bi e tridimensionali (organoidi). Siamo passati anche ai test sugli animali come topi e zebra fish in collaborazione con altri centri dell’IIT e i risultati sono stati davvero incoraggianti. A breve, con dei nostri collaboratori canadesi, faremo dei test di efficacia su modelli animali che hanno un tumore. Dopo ulteriori test sempre su modello animale, potremo cominciare a muoverci sul lungo percorso che porta agli esseri umani”.
Si parla tanto di “cervelli in fuga”. Lei fortunatamente non lo è, almeno per il momento. Dove si vede tra cinque anni?
“Spero di poter continuare a servire la comunità con il mio lavoro e vorrei sperare di poterlo fare nella mia nazione”.
In chiusura, una battuta sulla sua passione: la voga.
“Quando frequentavo l’Itis di Livorno ho incontrato per caso un mio vecchio amico delle elementari che mi ha chiesto di andare a vogare. Onestamente non conoscevo questo mondo ma ne sono rimasto subito affascinato. Ho iniziato nella cantina del Montenero nel minipalio fino a passare con i senior. Qui ho incontrato Mauro Martelli che adesso è diventato testimonial Airc e con il quale, ultimamente, mi sto sentendo per vedere di creare alcuni progetti che uniscano lo sport alla scienza. Purtroppo quando mi sono trasferito a Valencia ho dovuto appendere i remi al chiodo”.
I complimenti di Martelli – Testimonial nazionale Airc, a Martelli è stato diagnosticato un tumore infiltrante al colon nel 2012. Questo però non ha scalfito la sua voglia di sport tant’è che a novembre dello stesso anno, dopo sette mesi di chemio e radioterapia, ha vinto i campionati italiani di indoor rowing. Come se non bastasse, dopo aver subito due interventi chirurgici, a giugno del 2013 ha iniziato a stabilire una serie di record che lo hanno fatto diventare l’atleta con più primati mondiali di indoor rowing (in totale 24 titoli italiani, un oro agli europei e 14 record mondiali). Airc, comprendendo i valori umani di Mauro, lo ha fatto suo testimonial e la sua foto, unita al suo motto “la vittoria più importante è quella contro il cancro”, fa parte dei calendari che ogni anno vengono spediti a oltre un milione di famiglie. Martelli, che ha conosciuto Voliani nella cantina del Montenero, ci ha tenuto a fare i complimenti al suo amico: “Valerio è un ragazzo difforme della figura standard di scienziato. Tuttavia è un vero e proprio genio e sono felice che l’Airc gli dia questa possibilità”.
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