Toscana rossa per un soffio, ecco perché. “Errore di calcolo”
"mi dispiace davvero per le ragazze e i ragazzi che dovranno riprendere la Dad prova delle vacanza pasquali e per le tante attività commerciali che la prossima settimana dovranno chiudere"
Il presidente del consiglio regionale, Mazzeo: "La ragione è che 102 nuovi positivi registrati da un laboratorio di Prato erano stati erroneamente attribuiti alla giornata di venerdì 26 e non a quella di giovedì 25"
Il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo (nella foto in pagina tratta dal suo profilo Facebook ufficiale), tramite un post sulla sua bacheca istituzionale, ha spiegato ai cittadini toscani il perché la nostra regione finirà in zona rossa a partire da lunedì 29 marzo e almeno fino a martedì 6 aprile, giorno di scadenza dell’attuale Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che disciplina la materia.
“L’incidenza dei contagi, ricalcolata venerdì 26 marzo dal Cts sulla base dei dati forniti dalla Regione, è di 250,56 casi settimanali ogni 100mila abitanti (la soglia è 250) – scrive Mazzeo – La ragione è che 102 nuovi positivi registrati da un laboratorio di Prato erano stati erroneamente attribuiti alla giornata di venerdì 26 e non a quella di giovedì 25. Nella massima trasparenza la Regione lo ha comunicato a Roma e in virtù di questo sono quindi stati aggiunti alla quota settimanale, fin lì inferiore a 250, che anche tutti i media avevano riportato fino a ieri.
È stata una novità inattesa per tutti, ma la matematica purtroppo non è discutibile. E mi dispiace davvero per le ragazze e i ragazzi che dovranno riprendere la Dad prova delle vacanza pasquali e per le tante attività commerciali che la prossima settimana dovranno chiudere”.
Il presidente Mazzeo poi ricorda a tutti quali sono le limitazioni aggiuntive previste dalla zona rossa:
– Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado
– Divieto di spostarsi, anche dentro il proprio comune, se non per motivi di lavoro, salute o necessità.
– Vietati gli spostamenti verso altre case private.
– Chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e altri servizi come ferramenta, ottici e negozi di informatica.
– Chiusi parrucchieri e estetisti.
– Chiusi bar e ristoranti, con asporto limitato alle 18 per le attività senza cucina.
– Chiusi cinema, teatri, musei, palestre e piscine.
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