Taglio del nastro per il Centro Alzheimer Svs al Porto
In foto il presidente della Regione, Eugenio Giani, insieme al sindaco Salvetti, alla presidente della Svs, Marida Bolognesi, e alla direttrice dell'Asl Maria Letizia Casani, al taglio del nastro per il nuovo centro diurno per Alzheimer in via San Giovanni
Gli spazi in via San Giovanni, seguendo i principi di progettazione terapeutica, attraverso arredi, colori e immagini evocative richiamano la memoria degli ospiti e li orientano verso le attività più indicate per la gestione dei disturbi del comportamento. La presidente Svs, Bolognesi: "Una sfida vinta". Il presidente Giani: "Evento sentito in tutta la Toscana". Salvetti: "La citta ha fatto rete"
La Terrazza Mascagni, il bar Dolly e un treno che attraversa la provincia. Una sorta di Livorno in miniatura è quella che si vede passeggiando per le stanze del nuovissimo Centro Alzheimer Svs al Porto in via San Giovanni, 19 (clicca sulla clip bianca su sfondo azzurro sopra al titolo per consultare le immagini all’interno della fotogallery).
Una struttura che, seguendo i principi di progettazione terapeutica, trasforma gli spazi in uno strumento da utilizzare per una terapia che contribuisca a minimizzare i disturbi del comportamento legati alla demenza, per un massimo di 24 persone. Arredi, colori e immagini evocative richiamano la memoria degli ospiti e li orientano verso le attività più indicate per la gestione dei disturbi del comportamento. A fare gli onori di casa alla cerimonia del taglio del nastro è la presidente dell’Svs Marida Bolognesi. “Una giornata importante per tanti – dice – Per noi, per i cittadini, per le persone che quotidianamente affrontano il disagio di questa malattia e per le loro famiglie. Questo progetto ha una storia che parte da lontano, per la precisione da quando ottenemmo dalla Regione un finanziamento per creare un Caffè Alzheimer. Poi, ci siamo resi conto che potevamo fare qualcosa di più, abbiamo raccolto la sfida e siamo arrivati qui, alla creazione di un ambiente Alzheimer friendly diurno, una sorta di città nella città, dove lavorare in piccoli gruppi, seguiti da professionisti. Prossimo obiettivo, la creazione di un parco all’aperto sempre su questo stile”.
All’interno della struttura sono presenti veri e propri presidi medici come la terapia del viaggio, attraverso la simulazione di un trasporto in un vagone degli anni ‘70, le poltrone iremia, per evitare scivolamenti e favorire la contenzione, la stanza per la terapia vibroacustica in cui musicoterapia e cromoterapia si uniscono e alcune bambole per la doll therapy. “Un evento sentito in tutta la Toscana – commenta il presidente della Regione Eugenio Giani – Una Toscana che da sempre è realtà di diritti civili e sociali, capace di fare squadra per affrontare le problematiche. La Regione, ha qui contribuito con un finanziamento di 220mila euro per la copertura di 18 dei 24 posti disponibili. Un’integrazione tra pubblico e privato che si configura come un grande vanto. Il progetto ha rispettato le tempistiche ed è stato realizzato in soli 2 anni con lo scopo di essere vicino ai pazienti, alle loro famiglie e di studiare una malattia di cui ancora si sa troppo poco”.
Tra le tante presenze istituzionali non è mancata quella del sindaco Luca Salvetti. “Livorno è un luogo che ha voglia di impegnarsi per gli altri – afferma il primo cittadino – A volte, quando non riesce a raggiungere un obiettivo si abbandona ai piagnistei. Per non farlo servono momenti come questo, dove la città dimostra che, se fa rete, ottiene risultati che sono eccellenze a livello regionale. Tre, in questo caso, sono stati gli step fondamentali: l’impegno di un soggetto privato, la presa di coscienza e la decisione politica su questo fronte e il reperimento delle risorse pubbliche, per cui Comune e Asl si sono impegnate per un totale di 300 mila euro da condividere con l’altro centro diurno già attivo”.
“Era importante individuare e realizzare forme di sostegno offrendo all’anziano un contesto in cui poter essere accolto ed assistito e nel contempo alleggerire i caregiver familiari – fa sapere Gian Luca Rossi, presidente del Rotary Club Livorno, che ha contribuito all’iniziativa insieme a So.crem, Donna salute e cultura onlus , Coopservice, Saem impiantistica Srl, Compagnia portuale, Galleria d’arte Goldoni e Chiesa Valdese – Abbiamo trovato in Svs il partner ideale che con entusiasmo e lungimiranza ha permesso la costruzione e l’accreditamento di questa realtà in un ambiente luminoso, accogliente ed innovativo nel suo genere”.
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