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Disegnate delle svastiche. Condanna del sindaco

Mercoledì 14 Dicembre 2016 — 09:40

Vogliamo sperare che sia un gesto sconsiderato, non pensato, gravissimo alla stessa maniera ma non collegato al credo religioso del commerciante, Piero Disegni, titolare del negozio dove, a pochi metri dalla sua vetrina al Mercato, in questi giorni sono comparse delle svastiche e dei simboli (SS, e l’88 richiamante l’HH di Heil Hitler) che richiamano al periodo nazista. Simboli che solo a vederli vergati su di un muro fanno rabbrividire, peggio ancora se in qualche maniera si pensa possano essere collegati per una minaccia o un avvertimento razzista al commerciante appartenente alla comunità ebraica. E’ per questo che, pur nella gravità estrema del gesto in sé, la speranza è che siano stati dipinti lì  a caso.
Su queste scritte sta indagando la Digos che è stata avvisata prontamente del fatto. Non è chiaro quando di preciso siano state effettuate. Ma una cosa è chiara: in una società civile non devono mai più comparire su nessun muro, su nessuna maglietta, da nessuna parte se non essere relegate ai libri di storia e ai musei per ricordare gli orrori che questo regime totalitario impose all’umanità.
Il sindaco Nogarin sulla sua bacheca fecebook: ” Tu che hai sfregiato la facciata di un palazzo proprio a fianco di un negozio gestito da un commerciante ebreo, disegnando una svastica, il simbolo delle SS e inneggiando al Fuhrer, lasciati dire una cosa: sei un razzista e un ignorante. Non solo non hai la minima conoscenza della storia e neppure un briciolo di rispetto per le persone. Ma non sai nemmeno come si disegna una svastica, visto che l’hai fatta al contrario. Ma questa è la minore delle tue colpe”.
Lo sdegno di Aned – L’Aned l’associazione nazionale ex deportati nei lager nazisti in rappresentanza per il Comune di Livorno, Petrucci Dario e Ettore Carpenè, esprimono la loro solidarietà al Sig Disegni.
Sentiamo fortemente il dovere morale di continuare ancora di più il nostro impegno di fare nelle scuole la conoscenza e la memoria per i milioni di vite umane cadute sotto la tirannia del Nazifascismo. Ci uniamo alla Comunità Ebraica, e a tutte le associazioni della Resistenza, ricordando un breve stralcio di un volantino del gruppo tedesco non violento ” La Rosa Bianca ” che denunciava i crimini del Terzo Reich: “Noi siamo la voce della vostra cattiva coscienza, la rosa bianca non vi lascerà mai in pace” .
Il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci: ” No, non siamo sul set di “La vita è bella”, il film capolavoro di Benigni, bensì a Livorno, oggi. Premettendo che mi auguro anch’io che si tratti di “un gesto all’insegna della pazzia”, come dice il commerciante colpito, non è la prima e temo non sarà l’ultima volta in cui un “pazzo” compirà un gesto del genere. Ecco perché bisogna sempre tenere alta l’attenzione, ricordando che questa storia non è quella di “altri”, ma la “nostra”, e che in termini storici sono vicende che il nostro popolo ha vissuto “ieri”, sulla pelle dei nostri nonni, non certo ai tempi dei Guelfi e Ghibellini. Nell’esprimere solidarietà al commerciante colpito, da convinto iscritto ANPI, continuerò a denunciare questi atti ignobili e, da rappresentante delle Istituzioni, a valorizzare in tutti i modi possibili momenti che, purtroppo, ancora oggi, non vedono tutte le forze politiche unite, come nel caso del 25 aprile. Ecco perché parlare di fascismo e antifascismo è ancora oggi necessario. Conoscere la nostra storia contemporanea. Riflettere sulle ragioni che portarono un’intera nazione, la nostra, con la larga maggioranza dei suoi abitanti, a sposare l’anti-ideale dell’odio razziale e a macchiarsi le mani del sangue innocente di propri concittadini, magari fino al giorno prima amici, considerati poi “diversi” solo perché appartenenti a un altro partito politico, o perché di religione ebraica, o anche solo perché omosessuali”.

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