Sulle strade e sul lungomare scende la nebbia. Il meteorologo: “Alta pressione e brezze”
La nebbia sul lungomare (foto del lettore Alessio Di Cocco), al palazzetto a Porta a Terra e al parco di via Torino il 15 febbraio. Postate un commento sulla nostra pagina Fb con il vostro scatto della nebbia
Il meteorologo livornese Lorenzo Catania: "Al tramonto quando la brezza di mare, molto lenta ed affaticata per la scarsa variazione di temperatura tra terraferma e mare aperto, riporta i banchi di nebbia verso la costa e nell'entroterra"
Fenomeno, quello della nebbia, in assoluto conosciuto, soprattutto al nord, intorno alle 18 del 15 febbraio si è manifestato anche in città. Abbiamo chiesto una spiegazione al meteorologo livornese Lorenzo Catania, lo ringraziamo per la consueta disponibilità, che ha risposto così: “C’è alta pressione, che in inverno significa intrappolare aria umida a ridosso del suolo senza che possa essere rimescolata dal vento; più passano i giorni e più questo accumulo diventa cospicuo. Il terreno nel frattempo è fresco e le nottate ancora lunghe ne permettono l’ulteriore dispersione di calore di giorno in giorno. Quando il vapore acqueo supera un certo limite (l’igrometro segna 100% o valori vicini) allora condensa e va a formare foschia, se non addirittura nebbia. Questo accade, appunto, in basso dove se ne è accumulato di più; quindi nelle valli grandi e piccole, nel nostro caso la Valdarno Inferiore. Poi durante la notte la brezza di terra fa “colare” l’aria fresca in direzione della costa, nello specifico tra Viareggio e Livorno, fino ad arrivare qualche chilometro al largo dove si ferma e tende a sviluppare dei piccoli vortici, che magari arrivano a lambire altri tratti di costa (vedi Massa e Carrara). Durante il giorno il terreno si riscalda, e la nebbia tende a dissolversi o comunque a diradarsi leggermente, mentre in mare aperto la superficie rimane fresca ed i banchi stazionano quasi inalterati. Si arriva al tramonto quando la brezza di mare, molto lenta ed affaticata per la scarsa variazione di temperatura tra terraferma e mare aperto, riporta i banchi di nebbia verso la costa ed infine l’entroterra, che nel frattempo si raffredda lentamente durante la notte e ne genera altri.
Tutto questo va avanti finché non si alza del vento, o comunque finché non arriva una bassa pressione che può portare una copertura di nuvole ad impedire la dispersione di calore da parte del terreno sfavorendo così lo sviluppo della nebbia”.
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