Rimossa la Baracchina Gialla. “Ma tornerà presto”
Luca Salemmi, attore e uno degli autori dell'installazione, getta la maschera e spiega il motivo della rimozione: "Ci è stato chiesto di toglierla in quanto abusiva. Adesso è in un posto sicuro e segretissimo"
Era apparsa grazie ad un blitz notturno di un anonimo gruppo passato agli onori della cronaca come Partigiani della Satira lo scorso 6 agosto (foto in pagina gentilmente concessa da Roberta Bancale). La Baracchina Gialla però, con tanto di Bud Spencer imbronciato all’interno e scritte vintage che richiamavano un certo gusto di una Livorno retrò che non c’è più, dopo circa due settimane di selfie vista mare, va… in letargo. A rimuoverla dalla Bellana, dalla postazione che un tempo fu dedicata proprio alla statua dell’attore Carlo Pedersoli, sono stati proprio loro: i creatori e fautori dell’impresa goliardica che oggi, a distanza di qualche giorno, escono allo scoperto con tanto di nomi e cognomi. A parlare è un rappresentante dei “Partigiani della Satira”, l’attore Luca Salemmi che, “messo alle corde” getta finalmente la maschera. “In effetti ero già stato smascherato dalla foto che ha iniziato sin da subito a circolare sui social e che mi ritraeva durante l’atto di messa in posa della Baracchina – specifica raggiunto al telefono dalla redazione di QuiLivorno.it – Ma i tempi sono maturi oramai per accendere i riflettori anche sugli altri componenti della spedizione: Paolo Migone, Stefano Pilato, Valerio Michelucci e il mitico Gangio della Caciaia, il vero regista occulto di tutto.
Come nasce l’idea di installarla?
“L’idea di questa goliardata, fatta esclusivamente per fini ironici e satirici e scevra da ogni riferimento politico, nacque proprio durante una delle nostre tante cene nel ristorante di Gangio. Ci siamo detti che a Livorno le baracchine ci sono di tutti i colori: rossa, bianca, azzurra e verde. E perbacco, mancava proprio quella gialla che è il colore che richiama la torta e il Cinque e Cinque. Così ci abbiamo aggiunto un tocco di blu che richiama il mare e il Bud Spencer all’interno, e il gioco è stato completato”.
Ma perché poi l’avete rimossa?
“Non potevamo tenerla. Era un’opera completamente abusiva. Così il sindaco ci ha chiamati nel suo ufficio e ci ha chiesto, prima di incorrere in sanzioni o peggio in denunce, di rimuoverla. Ci sarebbe stata anche una componente relativa ad eventuali responsabilità legate ad incidenti o cose simili. Proprio per questo abbiamo deciso di rimuoverla anche per non creare problemi a nessuno”.
Dove è stata “nascosta”?
“In un posto sicuro e segretissimo (ride, ndr). Che poi a Livorno tutto diventa il segreto di Pulcinella. L’abbiamo smontata e mandata… in ferie. Ma tornerà. Ve lo promettiamo. Quanto prima tornerà. Dobbiamo capire come e dove ma la rivederete”.
Magari a Effetto Venezia?
“Ci era stato offerto dall’amministrazione di installarla momentaneamente in Venezia per la kermesse cittadina ma abbiamo gentilmente declinato l’offerta perché sarebbe stata snaturata dal suo posto ideale. Dobbiamo pensare ad una nuova apparizione degna del manufatto. Ma la creatività non ci manca di certo. Troveremo il modo di riproporla inneggiando così ancora una volta al valore dell’estetica con il quale è stata costruita e all’immancabile senso dell’umorismo e della risata che è primario per la vita di tutti i giorni”.
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