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PlasticheAMare: cittadini e scienziati insieme per un mare plastic free

Venerdì 11 Giugno 2021 — 11:30

Le attività vanno avanti da oltre un anno e molte iniziative sono state organizzate, dal litorale livornese alla Versilia e non solo. Tra queste la pulizia delle spiagge intorno allo Scoglio della Regina

Sono arrivati i nuovi strumenti per la ricerca forniti gratuitamente dall'Ente Parco. Il progetto è promosso dall’associazione Sons of the Oceans in collaborazione con il corso di laurea magistrale in scienze ambientali dell’Università di Pisa e con Thalassa – Marine Research and Science Communication

Proteggere il mare dall’inquinamento ed in particolare dalla plastica, coinvolgendo i cittadini sia in campagne mirate di pulizia dell’ambiente marino e costiero, sia nell’analisi dei rifiuti per raccogliere dati scientifici che permettano di elaborare possibili soluzioni. Questi gli obiettivi di PlasticheAMare, un progetto promosso dall’associazione Sons of the Oceans in collaborazione con il corso di laurea magistrale in scienze ambientali dell’Università di Pisa e con Thalassa – Marine Research and Science Communication.

Le attività vanno avanti da oltre un anno e molte iniziative sono state organizzate, dal litorale livornese alla Versilia e non solo. Tra queste la pulizia delle spiagge intorno allo Scoglio della Regina, uno degli eventi inseriti nella giornata per le Secche delle Meloria organizzata dall’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che gestisce l’area marina protetta. È nata quindi una collaborazione con l’Ente Parco che ha fornito gratuitamente ai volontari una serie di strumenti per proseguire i loro studi, da retini e setacci professionali a misuratori di conducibilità, salinità e temperatura.

“Il progetto rientra nell’ambito delle Citizen Science, attività scientifiche a cui partecipano direttamente i cittadini guidati da scienziati e istituzioni – spiega Andrea Porchera, responsabile dell’Area Marina Protetta per conto dell’Ente Parco – Questo permette di rendere tutti più partecipi e coinvolti, unendo la ricerca all’educazione ambientale». «Gli eco-volontari sono formati per seguire i protocolli scientifici internazionalmente riconosciuti per il campionamento, la categorizzazione, e la quantificazione dei rifiuti di plastica sulle spiagge e in mare – spiega Matteo Nani presidente dell’associazione Sons of the Ocean – I dati raccolti potranno essere confrontati con quelli ottenuti in altre località della Toscana e del Mediterraneo, e forniranno informazioni preziose sui tipi di rifiuti di plastica più comuni”.

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