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Modì, sequestrate a Genova 21 opere

Venerdì 14 Luglio 2017 — 14:32

La Fondazione Palazzo Ducale si dichiara parte lesa e chiude in anticipo la mostra. Sulla autenticità delle opere si era espresso il critico d’arte Carlo Pepi. Il commento di Nogarin: "Le 3 opere di Modi che abbiamo prestato a Genova sono autentiche e noi abbiamo fatto bene a chiederne la restituzione"

La notizia ha in poco tempo fatto il giro dei tg e del web. La mostra su Modigliani a Palazzo Ducale, Genova (foto tratta dal sito web di Palazzo Ducale), è stata chiusa tre giorni prima (13 luglio anziché 16). Il motivo? La Procura di Genova ha emesso un decreto di sequestro di 21 opere (metà di quelle che erano esposte). Di qui la decisione di anticipare la chiusura per “rispetto del pubblico e dei visitatori”. Sulla autenticità delle opere si era espresso il critico d’arte Carlo Pepi. Tre gli indagati, esterni a Palazzo Ducale, in questa vicenda. Il sequestro è finalizzato a una serie di rilievi scientifici. Il commento di Nogarin: “Le 3 opere di Modi che abbiamo prestato a Genova sono autentiche e noi abbiamo fatto bene a chiederne la restituzione”.

Sulla vicenda la Fondazione Palazzo Ducale ha diffuso sul proprio sito un comunicato di cui vi proponiamo alcuni passaggi: “Palazzo Ducale prende atto dell’iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione. In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d’immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa. Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere. Palazzo Ducale conferma la propria fiducia nella magistratura e si riserva di tutelare in ogni sede i propri diritti e la propria immagine. Palazzo Ducale, a fronte degli accertamenti investigativi ancora in corso, sceglie autonomamente per rispetto del pubblico e dei visitatori di anticipare di tre giorni la conclusione della mostra che pertanto da oggi (13 luglio, ndr) non sarà più visitabile”.

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