Migliaia di meduse nei fossi. Arpat: “Un naturale “bloom” primaverile”
Foto tratta dalla pagina Fb Arpat Toscana
L’evento riscontrato nei Fossi testimonia la presenza di un naturale “bloom” primaverile, ovvero una “fioritura” di nuovi organismi. I Fossi hanno svolto un’azione di collettore, frenando il movimento di migrazione del plancton
Spinte dal vento e complice la temperatura mite sono apparse nella giornata del 5 maggio decine di “medusine” (non sono le Velelle) nei Fossi. In particolare sugli scali delle Cantine, Pontino. Arpat in un commento spiega: “ARPAT, nell’ambito della Marine Strategy Framework Directive, censisce periodicamente il plancton gelatinoso lungo le coste della Toscana al fine di monitorare l’andamento spaziale e temporale di questa risorsa marina naturale. Da quanto verificato dal nostro personale tecnico che si occupa, nello specifico di questo monitoraggio, emerge che le meduse presenti nei Fossi livornesi sono della specie Aurelia aurita, appartenenti alla classe degli Scyphozoa (scifozoi) che racchiude una buona parte delle meduse più diffuse nei nostri mari e rientra nella categoria definita “plancton”. Il complesso, cioè, di organismi acquatici galleggianti, incapaci di nuotare attivamente, trasportati passivamente dalle correnti e dal moto ondoso ma in grado di effettuare delle migrazioni verticali nella colonna d’acqua, nell’arco delle 24 ore, condizionate dalla ricerca di nutrimento composto essenzialmente da altro zooplancton di dimensioni minori. L’evento riscontrato nei Fossi, come pure gli spiaggiamenti segnalati in numerose zone delle coste italiane, testimonia la presenza di un naturale “bloom” primaverile, ovvero una “fioritura” di nuovi organismi (meduse che raggiungono lo stadio adulto) favorita da alcune particolari condizioni come l’abbondanza di nutrienti, di plancton, e dall’aumento della temperatura nelle acque marine. I cd. bloom, nella accezione propria del termine, sono dei fenomeni naturali che avvengono normalmente in periodo primaverile (bloom primario) o in autunno (bloom secondario) e interessano tutta la comunità planctonica sia quella vegetale, che quella animale strettamente interconnesse. Specifiche condizioni meteo marine, particolari correnti, venti e mareggiate avvenute nei giorni precedenti al fenomeno, insieme alla peculiare conformazione della linea di costa antistante Livorno, (con dighe foranee) hanno determinato lo spostamento delle meduse. I Fossi di Livorno hanno svolto un’azione di collettore, frenando il movimento di migrazione del plancton. Da qui la presenza abbondante di questa specie all’interno dei Fossi.
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