Meno incidenti nel 2015, ma più gravi. I dati Istat-Aci
il parco veicolare a livello provinciale al 31 dicembre 2015 era composto da quasi 200mila autovetture (197.622 per la precisione: un numero minore rispetto a quello delle province di Lucca, Pisa e Arezzo oltre ovviamente a Firenze) e poco più di 74mila motocicli
Secondo i dati Aci-Istat ufficializzati nel corso del recente workshop intitolato “Incidentalità stradale: strumenti innovativi nella misurazione e valorizzazione di nuove fonti per l’analisi del fenomeno”, il 2015 è stato caratterizzato da un aumento delle vittime di incidenti stradali in tutta l’Unione Europea (1,6% in più del 2014) e da una triste impennata del numero dei decessi da incidenti stradali, che hanno registrato un incremento dell’1,4%. Per quanto riguarda l’Italia, nell’ultimo anno si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone (in media 478 al giorno) che hanno provocato 3.428 decessi e 246.920 feriti. Per la prima volta dal 2001, è tornato a crescere (+1.4%) il numero delle vittime, a fronte di una flessione dell’1,4% degli incidenti e dell’1,7% dei feriti. In aumento anche i feriti gravi: quasi 16mila contro i 15mila del 2014 (+6,4%).
I trend: regionale e provinciale. Nel 2015, in Toscana, i morti per fortuna calati, seppur di pochissimo, dai 250 del 2014 ai 247 del 2015. Scendendo nella nostra realtà specifica, nella provincia di Livorno si sono verificati 1.618 incidenti. Un dato in ulteriore, sensibile calo rispetto ai 1754 del 2014 e, soprattutto, molto meglio in confronto ai 1804 di tre anni prima. Tra i sinistri verificatisi nell’intera provincia in tutto il 2015 però, 28 sono stati quelli mortali, due e con altrettante vittime in più rispetto al dato 2014 (allora furono 26 gli incidenti con 27 persone decedute). Tutti incidenti con annesso qualcosa come 2.185 feriti, poco più di un centinaio in meno rispetto al 2014.
Nel dettaglio, gli incidenti a veicoli isolati sono stati 381 mentre i sinistri che si sono verificati tra veicoli in movimento sono stati 1297; la stragrande maggioranza è avvenuta tra due veicoli (1153) e all’interno delle strade urbane ed extraurbane tra rettilinei (690 episodi), incroci (147) e intersezioni pur adeguatamente segnalate (257), mentre sono appena 2 gli incidenti con esiti mortali che hanno visto come teatro i tratti autostradali. Entrando nello specifico, nel caso degli incidenti con veicoli isolati avvenuti sulle strade della nostra provincia, ben 130 sono da attribuire a sbandate improvvise e 132 sono legati a un investimento di un malcapitato pedone.
Motivazioni lampanti che sottolineano una volta di più l’importanza di acquisire, sia nelle teoria che soprattutto nella pratica, quella padronanza del mezzo che anche soltanto i pur basilari rudimenti della Guida Sicura possono infondere all’automobilista
Livorno città: i numeri. All’ombra dei Quattro Mori, i dati emergono tra luci ed ombre: cala il numero globale degli incidenti (1006 i sinistri del 2015, circa una settantina in meno rispetto al 2014) ma continua ad oscillare, stavolta verso l’alto, il tragico bilancio delle vittime che hanno perso la vita sull’asfalto (si è passati da 4 a 7 morti, anche se nel 2013 erano stati ben 10 i decessi). Per fortuna, il bilancio dei feriti è tornato a scendere dopo l’impennata dello scorso anno: da 1416 del 2014, si è arrivati ad un più confortante 1296 nel corso dell’ultimo anno preso in esame.
Sostanzialmente, il comune delle due Fortezze conferma il tutt’altro che lodevole stereotipo sull’attitudine ‘anarchica’ dei propri cittadini, scarsamente attenti alla sicurezza anche quando si trovano al volante o in sella: Livorno città fa registrare il secondo numero regionale più alto per quanto riguarda gli incidenti. In questa poco meritevole classifica, Livorno si piazza soltanto alle spalle del capoluogo Firenze. Sotto il profilo del rispetto delle regole in strada, le cose vanno un po’ meglio se si considera invece il totale provinciale: automobilisti e centauri che abitano a sud del capoluogo appaiono più corretti e consentono a Livorno di figurare meglio almeno rispetto a Lucca (dentro e fuori le mura si sono registrati quasi 200 sinistri in più rispetto alle nostre latitudini) e attestarsi sulle medie dei cugini pisani (appena una quarantina di incidenti di differenza).
Il parco veicolare: moto e scooter sono ancora una passione tutta livornese.
In tutto ciò, il parco veicolare a livello provinciale al 31 dicembre 2015 era composto da quasi 200mila autovetture (197.622 per la precisione: un numero minore rispetto a quello delle province di Lucca, Pisa e Arezzo oltre ovviamente a Firenze) e poco più di 74mila motocicli. Un complessivo di oltre 302mila mezzi, in crescita di quasi mille unità rispetto all’anno precedente, che rendono la nostra ‘solo’ la quinta provincia più immatricolata della Toscana.
In città invece, nel 2014 sono circolate qualcosa come oltre 85mila auto (terzo numero più alto della Toscana, dietro Firenze e Prato) ma soprattutto quasi 41 mila moto e scooter (40970 per la precisione). Quest’ultimo dato conferma l’atavica e ormai ben nota fame di spostamento su due ruote della popolazione labronica. Una statistica che impressiona se messa a paragone con quella di Massa Carrara, il comune che si attesta sul gradino più basso del podio nella speciale classifica toscana dominata ovviamente da Firenze ma che ha in sostanza la metà di motocicli (poco più di 22mila) rispetto a Livorno.
Un numero particolarmente significativo per due motivi. Primo: oltre il 50% di questi mezzi (74934 i motocicli in totale per la provincia) sono concentrati proprio esclusivamente nel capoluogo. Secondo: nel 2015, Livorno e provincia hanno contribuito in maniera sostanziosa al rinnovo di questa specifica fetta del parco circolante con 3126 nuove immatricolazioni (quasi mille in più rispetto al dato 2014). 2071 soltanto in città (oltre 400 in più, sempre rispetto all’anno precedente): un record considerevole, visto che nessun altro comune (tranne naturalmente quello gigliato) è riuscito a toccare quota 1000 unità nel ranking dei nuovi motocicli immatricolati al Pubblico Registro Automobilistico durante il 2015.
Corsi di Guida Sicura: l’impegno dell’AC Livorno. Considerati i numeri allarmanti che arrivano dalle recenti statistiche registrate, si rivela quindi un’iniziativa utile anche alle nostre latitudini la pianificazione da parte dell’Ente dei corsi di Guida Sicura. Una serie di lezioni per imparare a mantenere il controllo del volante in qualsiasi condizione meteo, anche la più critica. Sviluppate già nel corso del 2015, hanno animato il circuito del Kartodromo ‘Pista del Mare’ a Cecina, trasformato in quartier generale. Questo anche grazie allo sponsor Banca Cras ed all’impegno profuso sul territorio del delegato ACI Simone Pardini, alla guida dell’attivissimo staff Autoscuola Aci Ready2Go di Rosignano. Corsi pratici e teorici, divenuti un appuntamento abituale a cadenza mensile e destinati ai ragazzi freschi di conseguimento della tanto agognata patente.
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