Meloria, sequestrati oltre 1800 ricci. Rigettati in mare
Al momento del controllo risultavano raccolti e conservati in apposite ceste da pesca 1853 esemplari di ricci di mare, un quantitativo superiore a quello autorizzato dalle normative europee e nazionali. Inoltre, uno dei due pescatori subacquei non risultava regolarmente trascritto sul ruolo di equipaggio dell’imbarcazione che stavano utilizzando per la pesca
Nelle acque delle Secche della Meloria uomini del Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza, in forza alla Stazione Navale di Livorno, hanno portato a termine un‘attività operativa nel settore ittico-ambientale e di ricerca del sommerso da lavoro. I militari hanno sottoposto a controllo due persone intente ad effettuare attività di pesca subacquea professionale con l’ausilio di autorespiratori. Dal controllo documentale eseguito è emerso, si legge in un comunicato stampa del 23 febbraio, che uno dei due non risultava regolarmente trascritto sul ruolo di equipaggio dell’imbarcazione che stavano utilizzando per la pesca e la documentazione esibita dal capobarca era sprovvista di alcun tipo di contratto di lavoro e/o arruolamento tale da giustificare la presenza, in acqua e a bordo, del secondo soggetto. Inoltre, al momento del controllo risultavano raccolti e conservati in apposite ceste da pesca 1853 esemplari di ricci di mare, un quantitativo superiore a quello autorizzato dalle normative europee e nazionali. Pertanto, i Finanzieri subacquei hanno sequestrato il pescato che, ancora vivo, è stato quindi rigettato immediatamente in mare nel luogo dove era stato raccolto. Il controllo è terminato con l’avvio del procedimento per l’accertamento delle violazioni in materia di sommerso da lavoro.
Il servizio condotto rientra in una più ampia azione a contrasto del sommerso da lavoro che viene effettuato quotidianamente dalle fiamme gialle del comparto aeronavale, a terra e per mare, sotto la costante direzione del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno, ed è finalizzato a contrastare i fenomeni illeciti che vanno a ledere il corretto svolgimento delle economie locali che, oltre ad avere un impatto negativo su tutta la città, producono una concorrenza sleale nei confronti dei pescatori rispettosi della legge. L’attività di salvaguardia del patrimonio ittico nazionale posta in essere dalla Guardia di Finanza rappresenta anche un presidio di legalità a tutela delle regole del mercato e della salute dei consumatori.
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