“Mamma ho lasciato cadere il telefono in acqua…”. I consigli della polizia postale
Il comandante della polizia postale di Livorno, che ringraziamo per la disponibilità: "E' la truffa del momento. Spesso vengono inviati a pioggia in simultanea a centinaia di recapiti. Qualora non si riesca a rintracciare personalmente, contattate il 112 e leggete bene il messaggio per capire se contiene degli errori grammaticali. Non effettuate mai alcun tipo di pagamento o transazione online senza riscontro certo"
“Diffidate e, in generale, non effettuate mai alcun tipo di pagamento o transazione online senza riscontro certo”. A dirlo è Gianluca Paffoni, comandante della polizia postale di Livorno che ringraziamo per la disponibilità, nel commentare l’sms inviato dal figlio, che figlio non è, alla mamma nel quale spiega di avere un nuovo numero dopo aver lasciato cadere il telefono in acqua. “Si tratta di un sms truffa che fa leva sul sentimento della mamma apprensiva che legge e si preoccupa. Anzi è la truffa del momento, diciamo. Vengono inviati a pioggia, in simultanea a centinaia di recapiti. Spesso provengono da utenze VoIP con traffico digitale o attivate con schede che riconducono a dati anagrafici falsi, fittizi usati illegittimamente perché asportati a persone ignare”. Le casistiche sono tante: “Il telefono caduto in acqua, il figlio all’estero oppure il figlio che si trova in ospedale in seguito ad un incidente che in realtà non esiste. Tutto inventato per poter “agganciare” la vittima e da lì chiederle soldi. Il consiglio è quello di diffidare, come detto, e subito dopo di mettersi in contatto con il figlio. Qualora non si riesca a rintracciare personalmente, allora contattate il numero unico di emergenza (NUE) 112 e chiedete se, ad esempio, si hanno notizie dell’incidente. Il consiglio è anche quello di leggere bene il messaggio per capire se contiene degli errori grammaticali. E’ una prova ulteriore”. Infine, un altro accorgimento per evitare di cadere, o far cadere un parente, nel tranello dell’sms truffa è quello di non pubblicare sui social informazioni legate a spostamenti di viaggio “perché potrebbero essere reperite dai truffatori per dare più credibilità al messaggio”.
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