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Nuovo stadio: come sarà. Nogarin: playoff al Picchi

Martedì 21 Marzo 2017 — 07:05

In Comune è andato in scena il tanto atteso incontro tra il sindaco e il Coordinamento Club Livorno. Sul tavolo le questioni relative all'agibilità del Picchi, alla sua ristrutturazione e alla vendita della società

Da una parte il futuro della società, dall’altra quello dello stadio. In mezzo lo spettro di non poter giocare gli eventuali play off di Lega Pro al Picchi. Sono queste le tre partite aperte legate al Livorno Calcio e sulle quali il 19 marzo sindaco e coordinamento club tifosi (oltre al presidente Ivano Falchini erano presenti il vice presidente Carlo Pannocchia, il consigliere Pino Burroni, i tre presidenti di club Curzio Galatolo per il Magnozzi, Gianni Cecchi per Milano Amaranto e Paolo Venturi per lo Stua ed al segretario Massimo Domenici) si sono incontrati per fare il punto. La preoccupazione maggiore era quella relativa all’agibilità dello stadio con il rischio di dover giocare le partite dei playoff (semifinale e finale escluse) a porte chiuse o con una capienza ridotta. L’impianto, tuttavia, ha assicurato Nogarin, grazie anche al recentissimo stanziamento (leggi qui) potrà rispettare il cronoprogramma siglato con la Commissione ed avere così tutti i nulla-osta del caso.
Altro capitolo importante era, ed è, quello relativo ai lavori di riqualificazione. Poco più di un mese fa, durante una commissione consiliare (clicca qui), il sindaco si era espresso dicendo di voler rendere il Picchi simile alla moderna Dacia Arena di Udine (il vecchio Friuli). Nel corso dell’incontro con i tifosi questo progetto è tornato sul piatto alimentando i sogni. Cosa prevede il progetto? Un restyling completo; abbattimento di curve e gradinata con il solo mantenimento della tribuna in quanto vincolata alla sovrintendenza; capienza di 20mila posti, tutti coperti, con i gradoni fino in prossimità del campo; eliminazione della pista di atletica. Anche la forma geometrica della struttura subirebbe una sostanziale modifica: da quella ellittica attuale si passerebbe a una rettangolare proprio come la Dacia Arena o lo Juventus Stadium. Si è parlato anche dei tempi di realizzazione: 3 anni dalla firma (1 anno di progettazione e 2 di lavori) della convenzione con l’imprenditore interessato che potrebbe o no coincidere con il nuovo proprietario della società (soggetto che al momento non ha né un nome, né un cognome).
Al termine dell’incontro sindaco e club si sono detti soddisfatti di quanto è emerso. In ultimo, è stato chiesto al primo cittadino se avesse novità riguardo la vendita della società. Nogarin, che aveva fatto da tramite con il gruppo di imprenditori lombardi, ha rimandato la palla al presidente Spinelli in quanto solamente lui al momento può trattare l’eventuale vendita del Livorno.

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