“Lavoro nero”, scoperti 240 casi da gennaio ad oggi
Decine i controlli sviluppati per contrastare i malevoli fenomeni di “lavoro nero”/“lavoro grigio”, anche mediante l’analisi di alert, il “controllo economico” del territorio e il “matching” delle banche-dati per individuare, in maniera trasversale, coloro che sfruttano tali forme di impiego irregolare
Si tratta di una risposta concreta “sul campo” che la Guardia di Finanza vuole dare sia ai cittadini che segnalano irregolarità, sia agli imprenditori in regola ed alle loro Associazioni di categoria con le quali, del resto, c’è un costante e fattivo rapporto di collaborazione
L’anno in corso è molto particolare per tutto il contesto economico e sociale a causa della crisi post-pandemica e dei rincari delle materie prime, talché la Guardia di Finanza ha intensificato i propri servizi per rafforzare anche la tutela dei lavoratori, evitare fenomeni di concorrenza sleale e perseguire le irregolarità maggiormente dannose. E’ stata pertanto incrementata l’attività da parte di tutti i reparti presenti in provincia, coordinati dal Comando Provinciale Livorno sulla base delle direttive strategiche e d’indirizzo del Comando Regionale Toscana e del Comando Generale di Roma.
Decine i controlli sviluppati per contrastare i malevoli fenomeni di “lavoro nero”/“lavoro grigio”, anche mediante l’analisi di alert, il “controllo economico” del territorio e il “matching” delle banche-dati per individuare, in maniera trasversale, coloro che sfruttano tali forme di impiego irregolare.
A fronte degli oltre 50 interventi effettuati (nei confronti di attività operanti nei settori turistico-estivo, primario, ristorazione e formazione), le Fiamme Gialle hanno scoperto l’impiego di 246 lavoratori irregolari, con contestuale complessiva evasione contributiva e di imposte per oltre 1,5 milioni di euro. Tutti i reparti territoriali (dall’Elba a Livorno, passando per Piombino, Castiglioncello e Cecina) hanno peraltro approfondito diverse segnalazioni pervenute da cittadini al “117”, non solo nelle zone di mare e più rinomate, ma anche nei posti più lontani della provincia; in taluni casi, i finanzieri hanno sviluppato input e richieste di aiuto provenienti proprio da alcuni dipendenti sfruttati.
Si tratta di una risposta concreta “sul campo” che la Guardia di Finanza vuole dare sia ai cittadini che segnalano irregolarità, sia agli imprenditori in regola ed alle loro Associazioni di categoria con le quali, del resto, c’è un costante e fattivo rapporto di collaborazione.
Queste trasversali attività di polizia economico-finanziaria proseguiranno per contrastare queste forme particolarmente fastidiose e consistenti di evasione d’imposta e sfruttamento lavorativo che generano iniquità e minano la coesione sociale, col fine di tutelare i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori che vivono e lavorano nel rispetto delle regole e dei principi sanciti, in primis, dalla Costituzione Italiana.
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