La tartaruga Nanuk torna in mare. VIDEO
L’animale è stato trovato impigliato in una rete dai “piloti" del porto. All'Acquario l'inaugurazione del Punto Informativo dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana
Intorno alle 12 del 6 luglio è ritornata finalmente in mare la tartaruga caretta caretta chiamata Nanuk dallo staff dopo essere stata riabilitata dal Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno. L’operazione di rilascio è avvenuta dal molo del Circolo della Pesca “N. Sauro” nei pressi dello Scoglio della Regina grazie al supporto logistico della capitaneria e dei vigili del fuoco-nucleo nautico che hanno messo a disposizione dell’Acquario di Livorno, che ha lavorato in collaborazione con ARPAT, le imbarcazioni riservate per il trasporto della tartaruga. La liberazione vera e propria nella zona B dell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria alle coordinate 43° 32,733’N e 010° 12,945’E ad una distanza dalla costa di 8,366 miglia nautiche.
La tartaruga è stata accompagnata al molo dai ragazzi del Centro estivo del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo che avevano assistito nella sala del Relitto dell’Acquario di Livorno alla presentazione del progetto Europeo “Pescatori e tartarughe marine: facciamo luce in mare!” per la promozione della pesca sostenibile sotto il profilo ambientale. L’animale era arrivato all’Acquario il 1 febbraio dopo esser stato trovato impigliato in una rete dai “piloti” del porto a mezzo miglio circa dal porto.
Al suo arrivo, spiega l’Acquario in un comunicato del 6 luglio, l’esemplare presentava una lacerazione alla pinna sinistra a livello scapolo-omerale con esposizione di parte del tessuto osseo sottostante ed inizio di necrosi. L’assenza di fratture è stata confermata grazie all’esame radiografico effettuato dallo staff dell’ospedale veterinario di Ardenza che ogni volta in casi come questo fornisce un prezioso supporto e contributo. Al momento del recupero la tartaruga di sesso femminile pesava 21 kg con una lunghezza di 56 cm di carapace ed una larghezza di 51cm. Dopo i 5 mesi di “degenza” al Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe Marine dell’Acquario di Livorno – dove lo staff acquariologico e veterinario si è preso cura dell’animale – l’esemplare ha raggiuto un peso di 24 kg. Durante la “degenza”, è stato osservato emettere brandelli di plastica attraverso le feci, confermando ancora una volta come l’inquinamento da plastica in mare costituisca un problema enorme per questa e molte altre specie. Una volta confermato il buono stato di salute, l’animale è stato ritenuto idoneo ad essere rilasciato in mare, previa applicazione di una targhetta metallica (riportante il numero identificativo IT-RT024) e di un microchip per poterlo identificare individualmente. Inoltre sul carapace della tartaruga è stato applicato, a cura del Professor Paolo Luschi del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Pisa, un radiotrasmettitore collegato al sistema satellitare ARGOS. Il tag satellitare consentirà di seguire gli spostamenti dell’esemplare auspicabilmente per almeno 6-7 mesi dopo la sua liberazione, in modo da ricostruire i movimenti effettuati e identificare le aree maggiormente frequentate. Questa attività ricade nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana allo scopo di studiare i movimenti delle tartarughe comuni presenti nei nostri mari, che così riprende dopo la forzata interruzione dovuta all’emergenza Covid. Il percorso della tartaruga sarà visibile tra qualche giorno collegandosi al sito www.seaturtle.org. L’attività di recupero degli esemplari di tartaruga fino al rilascio in mare, dopo la cura necessaria per questi animali, rientrano tra le attività previste dall’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana che il 6 luglio ha inaugurato il nuovo Punto Informativo all’Acquario di Livorno che lo gestirà in convenzione con il Comune di Livorno e con la Regione Toscana, e con risorse che arrivano dal Progetto Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, denominato EcoSTRIM, che vede la cooperazione di Francia e Italia per la costruzione di una strategia territoriale transfrontaliera di sviluppo e promozione di attività turistiche e sportive sostenibili, dedicate all’ambiente marino e costiero, in particolare lungo le cose bagnate dalle acque del Santuario Pelagos. Il taglio del nastro alla presenza del sindaco Luca Salvetti, di Federica Fratoni assessore regionale all’Ambiente e del dott. Costa, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Edutainment S.p.A. L’Acquario di Livorno è – come Costa Edutainment che lo gestisce – da sempre impegnata nella divulgazione e sensibilizzazione al rispetto e tutela dell’ambiente; fare rete con gli altri attori coinvolti e attivi nelle pratiche che aiutano la conservazione dell’ambiente rientra nella mission della struttura.
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