Inaugurata la statua di Bud Spencer alla Bellana
L'artista Fabrizio Galli: "Un omaggio popolare di una persona semplice e forte ma soprattutto un'icona di sport e di mare, valori cari a Livorno"
Sotto un caldo sole di inizio estate è stata inaugurata alle Bellana (e non alla Rotonda d’Ardenza come inizialmente annunciato dagli organizzatori) vicino allo Scoglio della Regina la statua ad altezza naturale dedicata all’indimenticabile attore Bud Spencer. Interprete delle pellicole “Lo chiamavano Bulldozer” (1978) e “Bomber” (1982) ambientate a Livorno, la città lo ha voluto omaggiare a quasi 3 anni dalla scomparsa, con un’opera in vetroresina colorata realizzata dal carrista e scultore viareggino Fabrizio Galli. Alle 18 la presentazione pubblica con il sindaco uscente Filippo Nogarin che ha dichiarato: “Da grandissimo fan di Bud Spencer e Terence Hill non potevo che accettare di ottimo grado la proposta di Riccardo Minetti. E’ importante mantenere la memoria di questo personaggio nel tempo, non solo per l’impatto culturale dei suoi film ma anche per il grande valore dello sport che è riuscito a trasmettere in molte sue interpretazioni”. Presenti e commosse anche le figlie di Carlo Pedersoli (vero nome dell’attore) Cristina e Diamante: “Nostro padre sarebbe sicuramente felicissimo per questo primo tributo in Italia. Ringraziamo la città di Livorno per l’accoglienza e il caloroso abbraccio che ha riservato alla nostra famiglia. Speriamo che questo evento possa ispirare anche le nostre città Roma e Napoli in maniera tale da poter seguire il vostro esempio”. Non sono mancati ospiti d’eccezione come Francesco Nicotria, il sosia ufficiale venuto da Napoli, gli Oliver Onions, autori delle colonne sonore dei suoi film e il collezionista livornese Giulio Giovannetti con la sua Ford Escort MK1 rossa e bianca del film “Altrimenti ci arrabbiamo”. Tanta folla e tanti selfie per celebrare il nuovo prestigioso arredo urbano che Livorno da ora potrà vantare sul lungomare. A seguire un’intervista esclusiva all’artista Fabrizio Galli:
LO SCULTORE DELL’OPERA, FABRIZIO GALLI, INSIEME ALLE FIGLIE DI BUD SPENCERCosa hai pensato quando ti hanno contattato per la realizzazione della statua?
“All’inizio sono rimasto un po’ sorpreso da una commissione così tanto originale! Dopo poco però ho capito l’importanza del progetto, dettata anche dal fatto che fosse la prima statua di Bud in Italia, e ho accettato volentieri l’incarico”.
Quali sono state le fasi principali della creazione di Bud?
“Per il primo modellino mi sono ispirato a una scena di “Lo chiamavano Bulldozer” dove, durante il primo allenamento della squadra di football americano, Bud guarda i ragazzi con le mani in tasca e un sorriso sornione sicuro che vinceranno la partita. Una volta approvato il modellino in creta, sono passato a fare l’ingrandimento per una scultura che avesse le misure di Spencer, ovvero 1,92 m di altezza e 48 di piede. Dopo l’armatura in ferro è stato il momento della modellatura in creta del volto e del corpo. In seguito ho ricoperto Bud di gesso per creare lo stampo in negativo e infine ho colato la resina nello stampo ormai essiccato. Una volta dipinta, il risultato è stato una statua resistente agli agenti atmosferici e alle burrasche del mare alle sue spalle ma soprattutto una raffigurazione leggera e gioiosa di un personaggio forte ma buono”.
Quale pensi possa essere il valore di una simile opera in questo contesto?
“Bud Spencer è un’icona mondiale amata da tutti e quindi una simile scultura non può che far bene al turismo della città. E’ un elemento in più che si aggiunge al meraviglioso panorama naturale e architettonico di Livorno che presto diventerà gradita meta di foto per grandi e piccini quando passeranno per questo litorale. Inoltre una simile figura con un passato da nuotatore, non poteva che essere rappresentata come un lupo di mare”.
Che Bud Spencer è quello che hai voluto rappresentare?
“Il mio Bud sbarca a Livorno con sguardo sognante e si porta dietro gli elementi caratteristici dei suoi film, come i guantoni da boxe e il casco da football nel suo borsone, e come un turista lascia una traccia. La statua non è stata rialzata su un basamento ma si confonde fra la gente e questo sta a simboleggiare la sua appartenenza alla cultura popolare e la sua semplicità come persona“.
Sarai sicuramente diventato un super fan delle avventure di Bud Spencer a questo punto…
“Assolutamente! Mi sono fatto una discreta cultura dei suoi film in questi mesi di lavoro. Un periodo che ho vissuto intensamente perché non è stata una lavorazione “accademica” ma una creazione di una statua con un’anima a tutto tondo e quindi un incarico appassionante. E’ sempre una bella emozione poi firmare una scultura posta in una città anche se non è la classica statua in marmo o bronzo. Mi sento di aver portato inoltre un po’ del nostro linguaggio del Carnevale a Livorno per un’opera non seriosa ma più vicina alla gente“.
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