Inaugurata a Palazzo Granducale l’installazione dello scultore Vinciguerra
L’opera, realizzata con materiale totalmente riciclato, è posizionata nell’atrio della Provincia e potrà essere visitata fino al 30 dicembre
E’ stata inaugurata il 23 dicembre, a Palazzo Granducale, l’installazione artistica dello scultore Antonio Vinciguerra. L’opera, realizzata con materiale totalmente riciclato, è posizionata nell’atrio della Provincia, e potrà essere visitata negli orari di apertura al pubblico degli uffici, nel rispetto delle misure di distanziamento disposte per l’emergenza sanitaria, fino al 30 dicembre. Alla cerimonia, insieme all’artista erano presenti il vice presidente della Provincia, Pietro Caruso e Jacopo Suggi, storico dell’arte e operatore museale, che ha curato l’evento. “Dal vuoto dell’assenza alla presenza che ci eleva” è il titolo dell’opera, che, come ha suggerito Jacopo Suggi nella sua introduzione, vuole essere una riflessione disincantata sui nostri tempi. L’opera si discosta da quelle più conosciute dell’artista, per l’utilizzo di materiali deperibili, quindi destinati a non durare. “Nell’era del capitalismo e del consumismo sfrenato – ha sottolineato Suggi – l’uomo è sempre più preda di uno smarrimento caotico, che lo porta a sacrificare valori e legami, ripiegando su un’insaziabile voracità di possesso e ancora di più di consumo producendo senza posa scorie e rifiuti. È proprio a ridosso di questo Natale, assolutamente atipico, che dovremo passare isolati dentro le mura delle nostre case, che l’uomo ha mostrato sempre di più le sue debolezze, e il consumo sembra porsi come unico rifugio di questa umanità sconsolata e disorientata”. Vinciguerra, quasi come un monito, compone la sua opera con scatole vuote, i contenitori con cui le merci e i prodotti arrivano sugli scaffali dei supermercati e nelle nostre case, per poi prontamente essere scartati e ridotti a rifiuto. L’artista, ringraziando la Provincia per la disponibilità, ha evidenziato che “il materiale che ho scelto, povero ed effimero invita alla riflessione sulla caducità dell’esistenza, ma vuole essere anche un messaggio di pace e di speranza, nell’assenza e nel vuoto lasciato dalla nostra società ecco una teofania: il Cristo redentore dei peccati dell’umanità”. Il vice presidente Pietro Caruso ha ricordato che la Provincia ha una lunga tradizione di collaborazione con il maestro Vinciguerra e molte sue opere fanno parte del patrimonio artistico della città di Livorno e sono inserite in edifici storici dell’Ente, come il complesso Gherardesca e l’Istituto Mascagni.
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