In porto anche l’altra nave ong (Sea Eye 4) con 108 persone a bordo
Le operazioni di sbarco e accoglienza
Dei 140 migranti sbarcati risultano al momento 24 i minori non accompagnati sopra i 14 anni (più due bambini insieme alle loro mamme), ma i numeri sono in evoluzione. Di questi, probabilmente 4 resteranno a Livorno altri verranno trasferiti al Cas di Piombino. Il sindaco tiene a ringraziare tutti gli enti e istituzioni che stanno operando. Ha attraccato al porto di Livorno nelle prime ore della mattina di venerdì 23 dicembre l'altra nave ong, la Sea Eye 4, arrivata con 108 persone a bordo
La Sea Eye 4, la seconda nave con i profughi attesa nella mattinata di oggi, venerdì 23 dicembre, è giunta nel porto di Livorno intorno alle 8 del mattino. A bordo ci sono 108 migranti, di cui 13 minori non accompagnati. Sul posto, a seguire le operazioni di sbarco, ci sono le assessore regionali Monia Monni e Serena Spinelli, con deleghe rispettivamente alle politiche sociali e alla protezione civile, oltre al sindaco di Livorno, Luca Salvetti, agli assessori comunali Andrea Raspanti e Barbara Bonciani. Presente anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti.
A coordinare i lavori vi sono il direttore della difesa del suolo e della Protezione civile regionale, Giovanni Massini, il prefetto e il questore di Livorno, Paolo D’Attilio e Roberto Massucci. Presenti inoltre mezzi e personale della Misericordia, della Pubblica assistenza Svs e della Croce rossa italiana. La nave appartiene alla Ong Sea Eye.
L’arrivo della Life Support di Emergency nella giornata di giovedì 22 dicembre – Ha ormeggiato intorno alle 6.40 alla banchina 75 del porto di Livorno la nave Life Support di Emergency, con a bordo circa 140 migranti. Fra questi risultano al momento 24 minori non accompagnati, sopra i 14 anni (più due bambini insieme alle loro mamme), ma i numeri sono in evoluzione e saranno aggiornati man mano che procederanno le operazioni di identificazione e valutazione sanitaria. Di questi, alcuni (probabilmente 4) resteranno a Livorno, accolti al centro Il Melo, altri verranno trasferiti al Cas di Piombino fatto aprire dal Prefetto. I naufraghi, nel momento di lasciare la nave per le fasi di accoglienza a terra, si sono scambiati lunghi abbracci con gli operatori di Emergency che li hanno salvati, accuditi, curati, vestiti, sfamati. Per il 23 dicembre nelle prime ore della mattinata è attesa la nave tedesca Sea Eye 4, con un altro centinaio di migranti a bordo. All’accoglienza allo sbarco il sindaco Luca Salvetti come autorità di Protezione Civile che dichiara: “Sta andando bene, ci eravamo preparati, nel senso che i percorsi studiati e preparati per una giusta accoglienza a seconda della persona che scendeva dalla nave, hanno funzionato a pieno. Una prima fase è stata gestita con le persone che presentavano patologie, che sono state assistite immediatamente; una seconda fase con le donne e i bambini. Momenti molto ravvicinati. E’ stata una grande emozione vedere bambini piccolissimi che scendevano dall’imbarcazione e poi gli adulti che sono già in area di check, sia per le generalità sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario, e che poi raggiungeranno le destinazioni che sono state scelte”.
Alla domanda se Livorno è stata scelta come “porto sicuro” per questa occasione o se ci saranno altre occasioni, il sindaco ha risposto: “In questa fase questo discorso a me non interessa, nel senso che Livorno e la Toscana sono state chiamate in causa e hanno risposto come dovevano rispondere, dopodiché certe scelte non sono destinate ad essere fatte dai territori, ma da altri. Io so solo che già tre anni fa abbiamo affermato che Livorno era un porto aperto, sicuro, disponibile ad accogliere e aiutare chi era in difficoltà in mare. Ebbene quelle navi ce le hanno mandate oggi qua proprio le stesse persone che all’epoca ci attaccavano, noi siamo gli stessi di tre anni fa, qualcuno invece ha cambiato idea”. Il sindaco tiene a ringraziare tutti gli enti e istituzione che stanno operando: la Regione, con il presidente Giani e le assessore Monni e Spinelli, la Protezione Civile, l’Asl, il volontariato, i singoli cittadini che “ci hanno aiutato a mostrare la parte migliore della città”.
Queste le informazioni tecniche sull’accoglienza, fornite dal dirigente della Protezione Civile comunale Lorenzo Lazzerini: “Il sindaco ha disposto l’apertura del Centro Operativo Comunale nella sua massima configurazione quindi tutte le funzioni del Coc sono tutte attive e stanno operando in modalità non presidiata sul posto, sta operando nell’ambito del servizio di protezione civile. Questo ci consente di avere piena operatività in caso di qualsiasi necessità. Come Protezione Civile del Comune abbiamo 2 mezzi del servizio antincendio boschivo che sarebbero stati impiegati in caso di estrema necessità per delle attività richiesta dalla Regione Toscana e dalla Questura, impiegato la Caritas tramite il settore che si occupa del sociale per la fornitura dei pasti caldi nel punto di raccolta prima della partenza, poi abbiamo predisposto con il supporto della Porto Livorno 2000 la Polmare e l’ADSP un’area, presso il terminal crociere, che è riscaldata con aree separate uomini donne e 3 stanzette con bagno dedicate a donne in stato interessante o donne con minori a seguito e lì abbiamo predisposto 26 brandine, già montate. In caso di necessità estrema abbiamo comunque un punto tramite il quale gestire ogni evenienza.
L’assessore al Sociale del Comune di Livorno Andrea Raspanti ha illustrato: “Le numerose riunioni che si sono svolte con il Prefetto, il dirigente Massini, le assessore regionali Spinelli e Monni, l’Asl per fare la verifica rispetto ai posti che avevamo individuato in questi giorni. Abbiamo copertura per tutti i minori non accompagnati che sono presenti, chiaramente la presenza di scabbia in vari di loro necessita di qualche accortezza particolare nella distribuzione dei casi, perché dobbiamo distribuirli là dove possono essere effettivamente isolati. Ci sono stati descritti in buono stato di salute da parte dei sanitari che li hanno presi in carico, stiamo aspettando le informazioni relativamente all’incidenza dei casi di scabbia sui 12 minori non accompagnati della nave di domani perché è il dato che ci manca per definire la distribuzione .
I minori non accompagnati risultano 24 sopra i 14 anni (ci sono altri due bambini piccoli ma sono con le madri) e restano tutti Toscana. Abbiamo organizzato varie possibilità: ci sono i posti all’interno dei SAI, il sistema di accoglienza e integrazione che è il luogo di elezione per l’accoglienza del minore non accompagnato , ci sono le comunità educative del territorio regionale sulle quali con l’assessora Spinelli in questi giorni abbiamo fatto una lunga ricognizione per cercare posti, e il prefetto aprirà un CAS (Centro di accoglienza straordinaria) per Piombino per i minori che non trovano una collocazione in questi sistemi. Questo è il quadro. Chi “va dove” lo definiamo sulla base delle necessità di isolamento e possibilità di isolamento. Il ventaglio di possibilità copre le necessità di questi giorni. I posti sono sufficienti per gli arrivi di oggi e di domani”.
Il Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Livorno, Stefano Romboli
“Fra i 250 migranti rifugiati che sbarcheranno a Livorno in questi giorni ci sono anche alcune/i minorenni non accompagnati. E’ soprattutto a queste/i che guardo con preoccupazione perché sono le persone più fragili e vulnerabili, più bisognose di cura e protezione, soprattutto quando i riflettori saranno spenti e la notizia dello sbarco cesserà di esistere. Ogni bambino e bambina e ragazzo e ragazza in ingresso in Italia è un soggetto di diritto, nella sua individualità, e come tale va riconosciuto fin dalle prime fasi dell’accoglienza. Solo così si può tutelare pienamente la persona minorenne e garantire il rispetto dei suoi diritti. E per far questo è fondamentale l’ascolto, la piena partecipazione e il coinvolgimento del minore in ogni azione che lo riguardi, sempre seguendo il principio del suo superiore interesse. Ce lo ricordano i diritti e i principi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (articolo 22 in particolare: diritto a protezione speciale e assistenza nel caso in cui il minorenne sia un rifugiato).
Mi auguro si faccia davvero il possibile per ridurre i rischi e le probabilità di non spezzare le loro vite e di non penalizzarle ulteriormente nello sviluppo e nella formazione, ricordando e garantendo loro i diritti previsti e sanciti. La città di Livorno (l’Amministrazione Comunale e il territorio, in generale, hanno reagito benissimo all’indicazione del Governo di far sbarcare qui le navi) ha una buona possibilità di mostrare solidarietà, giustizia sociale e umanità. Oltre alla retorica e ai buoni sentimenti. Perché il “benvenuto” non sia solo uno slogan o uno striscione da mostrare”.
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