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In pensione il poliziotto della Digos Giampaolo Dotto

Giovedì 31 Agosto 2023 — 16:59

Nella seconda foto Paolo Dotto, che ringraziamo per la disponibilità, ricevuto dal questore Stellino

Il sostituto commissario in prima linea sia allo stadio con i tifosi sia nelle manifestazioni di piazza: "Me ne vado con il dispiacere di chi lascia il lavoro che ama. Porto però con me la consapevolezza di aver aiutato tante persone attraverso la mediazione e alla fine i vaffa sono stati battuti dai grazie. Livorno? Dopo un impatto iniziale traumatico con il tempo me ne sono innamorato"

“Livorno per noi poliziotti non è una città semplice, è una città che ti entra a gamba tesa, è una città di cuore. La devi capire e comprendere. E dopo un impatto iniziale traumatico con il tempo me ne sono innamorato. Oggi me ne vado con il dispiacere di chi lascia il lavoro che ama. Porto però con me la consapevolezza di aver onorato la divisa aiutando tante persone attraverso la mediazione. Alla fine i vaffa sono stati battuti dai grazie. Sto pensando di avviare un qualcosa di personale per continuare ad aiutare ancora”. Va in pensione da domani 1 settembre, per raggiunti limiti di età, il sostituto commissario Giampaolo Dotto, 60 anni compiuti il 25 agosto, Paolo per tutti, che ringraziamo per la disponibilità. Laurea in Psicologia e master in Criminologia è entrato in polizia nel giugno 1985 realizzando il sogno che aveva da bambino. Dal 1986 è nella Digos di Livorno dove ha ricoperto diversi ruoli come quello di responsabile squadra tifoserie, prima, dal 1994 al 2004/2005 il primo anno del Livorno in serie A (“collaborando in quegli anni con l’Università di Pisa per comprendere la fenomenologia degli Ultras”), a capo scorta, dopo, (“per un periodo in questo ruolo ho lavorato con Antonio Montinaro uno dei componente della scorta di Giovanni Falcone”). Un ruolo, quello di Paolo, che lo ha visto sempre in prima linea come poliziotto mediatore sia allo stadio con i tifosi sia nelle manifestazioni di piazza con gli studenti e i lavoratori per esempio. “Il poliziotto alla fine può e deve punire se qualcuno va contro la legge. Tuttavia il mio compito è sempre stato quello di non far succedere le cose. Non è semplice quando hai di fronte persone che sfilano perché hanno perso il lavoro o perché rivendicano diritti come gli studenti, oppure persone che hanno perso un proprio caro come nel caso di Denny. Viaggi su una lastra scivolosa e fragile, il disagio in un attimo può trasformarsi in rabbia e sfociare in incidenti che tu, come agente mediatore della Digos, devi cercare di evitare attraverso un lavoro di mediazione, appunto, e di ricucitura. Ricordo la frase di un collega: sai, quella persona non ha nulla da perdere. Gli risposi: diamogli qualcosa da perdere e vediamo cosa succede. Lo dico perché in molti casi riuscendo a trovare lavoro a molte persone abbiamo evitato loro guai con la giustizia”. L’ultima manifestazione coordinata dal sostituto commissario è stata quella degli amici di Denny il 22 agosto in viale Italia. Una vicenda, quella del ragazzo scomparso nell’agosto dello scorso anno, che Paolo si porta nel cuore: “Non entro nel merito della vicenda, posso dire di essere contento di aver concluso con quel corteo. Quanto accaduto ci ha fatto pensare che Denny è il figlio di tutti e gli amici stanno sfogando la loro rabbia nella maniera giusta”. Insieme al Commissario Paolo Di Paola e al Sovrintendente Capo Coordinatore Maurizio Caccavale, il 31 agosto Dotto è stato ricevuto dal questore Stellino e dal commissario Annamaria Fraschini: “Tre cari colleghi per raggiunti limiti di età da domani (1 settembre, ndr) non vestiranno più la nostra divisa ma ne conserveranno i valori più profondi che hanno caratterizzato le loro vite lavorative portate avanti con professionalità e dedizione. Un sentito grazie per il loro apporto, con le più fervide congratulazioni di tutti noi”.

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