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Il vescovo: “Sì a un centro per i giovani e alle discoteche in parrocchia”

Martedì 24 Dicembre 2019 — 09:46

Monsignor Giusti pensa ai ragazzi della nostra città: "E' necessario farli arrivare sani all'età adulta. Per questo serve un centro di aggregazione giovanile importante"

di Letizia D'Alessio

Il 22 dicembre il Villaggio della Carità ha celebrato il suo rimo anno di attività nel quartiere Corea e il 23 sono stati convocati i giornalisti per fare un bilancio di questi 365 giorni. All’incontro hanno partecipato anche la vicesindaca Monica Mannucci, l’assessore al sociale Andrea Raspanti, il consigliere regionale Francesco Gazzetti. “Questo è stato un anno di rodaggio, siamo ancora divisi tra le varie strutture – ha affermato la presidente di Caritas, suor Raffaella Spiezio – e credevamo nel 2019, vista l’introduzione del reddito di cittadinanza, di vedere meno affollati i nostri servizi, invece non è stato così. È uno strumento utile e che dà sostegno, tuttavia per alcuni forse c’era bisogno di un appoggio in più”.
Tra i tanti motivi che portano le persone a recarsi alla Caritas c’è la mancanza o la riduzione del lavoro, separazioni o divorzi. La precarietà economica e la povertà inoltre colpisce, come è prevedibile, le famiglie numerose e quelle straniere.
Per citare alcuni numeri in questi ultimi dodici mesi le persone destinatarie degli aiuti dei servizi di prima necessità sono state complessivamente 2704 (persone rivoltesi ai centri di ascolto Caritas), 2446 sono stati gli accessi ai servizi igiene e guardaroba, mentre 29784 i pasti caldi consumati alla mensa Caritas e oltre 12000 pasti distribuiti alle persone senza dimora in collaborazione con le unità di strada e la ronda di carità. Dai prossimi mesi accanto all’attuale struttura della Caritas in via La Pira, c’è inoltre in progetto la realizzazione di un altro edificio che ospiterà servizi di co-housing e housing sociale.

“Le situazioni si risolvono migliorando le condizioni della città e qualcosa è stato messo in moto per i bacini, per la Darsena Europa e per la nuova raffineria Eni – ha commentato il vescovo Simone Giusti – La nuova raffineria si faccia ma secondo le norme, non si può remare contro la città in città. Così come va realizzato il nuovo ospedale, partendo dai parcheggi”. È un Giusti a tutto campo che è voluto intervenire anche sulla situazione giovanile, chiedendo all’amministrazione di creare al più presto un centro dedicato alle fasce di ragazzi più giovani. “Si potrebbero aprire le discoteche in parrocchia, per dar modo ai nostri ragazzi di potersi divertire ma in modo sano per tirarli fuori dall’ideologia dello sballo, dell’alcol e della droga. Far arrivare così i giovani in modo sano all’età adulta”.
Dal canto suo la vicesindaca Mannucci ha fatto sapere che col nuovo anno e con l’assunzione di nuovo personale sarà riattivato il “Tavolo Giovani”. L’assessore Andrea Raspanti invece ha ricordato come l’amministrazione abbia stanziato 420mila euro nel settore rispetto all’ultimo assestamento. Tuttavia per Raspanti non si deve parlare solo di numeri, ma si deve cambiare la visione del welfare: “Bisogna tentare di mettere da parte un sistema materialistico, individualistico e standardizzato, cercando di costruire un welfare che vada incontro alle singole esigenze e che venga portato avanti in collaborazione con le associazioni del terzo settore”.

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