Gruppo Storico dei Vigili del Fuoco, verso una mostra con gli storici oggetti dei pompieri
Tra i reperti ritrovati un elmo e una spada del 1840, una bici da pompiere del 1904 e una reliquia di Santa Barbara. Il comandante Ugo D'Anna: "L’obiettivo è chiaro e di grande valore: raccogliere oggetti e testimonianze che raccontino la storia del comando di Livorno dal 1700 fino ad oggi". Antonio Cucè: "Un filo conduttore che unisce tutti coloro che amano questo mestiere"
Prosegue lo straordinario lavoro di ricerca sulla nascita e lo sviluppo del corpo dei Vigili del Fuoco di Livorno. Un percorso intrapreso grazie alla passione e alla dedizione del Gruppo Storico – i cui membri sono Luciano Ghelardi, Paolo Ghelardi, Antonio Cucè, Aldo Giachetti, Roberto Tessari, Marco Mancini e Valter Mannari – che, passo dopo passo, si è occupato di ricomporre l’affascinante mosaico di vita del Corpo.
Tra gli step più importanti, quello dello scorso marzo, in cui l’amministrazione comunale ha voluto consegnare al Gruppo il primo “Regolamento delle guardie municipali pompieri” datato 1861, da identificarsi come l’atto di nascita.
“Un insieme di persone – spiega il comandante Ugo D’Anna – raggruppate da una costala di quella che è l’associazione nazionale, composta da persone di qualsiasi comando nazionale, ormai in pensione. L’obiettivo è chiaro e di grande valore: raccogliere oggetti e testimonianze che raccontino la storia del comando di Livorno dal 1700 fino ad oggi. L’idea è quella di allestire una mostra verso settembre che possa far ammirare a tutti i cittadini il materiale raccolto e portato a nuova vita. Personalmente mi sono occupato dell’allestimento di un mezzo storico degli anni ’50 e ho notato che quando lo abbiamo presentato ai bambini ha avuto un forte impatto positivo su di loro”. Negli ultimi mesi sono stati ritrovati vari oggetti d’epoca, ma soprattutto sono stati ricostruiti legami familiari che individuano in discendenti diretti dei primi “pompieri” livornesi, rappresentanti dei Vigili del Fuoco dei giorni nostri. “Un filo conduttore – spiega Cucè – che unisce tutti coloro che amano questo mestiere. Tra le cose più interessanti ritrovate c’è una bici da pompiere del 1904, abbandonata in un magazzino a Gorizia, e comprensiva addirittura di idrante. Poi ci sono un elmo e una spada risalenti addirittura al 1840. Una delle cose più sentite è sicuramente la reliquia di santa Barbara, un frammento d’osso ritrovato all’interno dell’abbazia di Montenero”.
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