Gli alunni delle Bartolena e delle Benci-Borsi ricordano Palatucci “Giusto tra le Nazioni”
La sua opera ha contribuito a salvare la vita di circa 5000 persone e per questo lo stato di Israele gli ha conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e al Museo Memoriale dell’Olocausto – Yad Vashem è stato piantumato un bosco di 5000 alberi a lui intitolato
Oggi 10 febbraio 2023, alle 11.10 la questura ha organizzato una breve cerimonia commemorativa in ricordo nel 78esimo anniversario della morte di Giovanni Palatucci “Giusto tra le nazioni”, alla presenza di autorità civili e religiose, sempre insieme ai nostri studenti.
Parteciperanno all’evento i ragazzi della 3B dell’IC Bartolena e delle Benci-Borsi che saranno chiamati ad esporre brevi riflessioni sulla vita dell’alto funzionario di Polizia, offrendo cosi l’opportunità, non solo di meditazione su di un tema culturale e storico del nostro passato, ma anche di trasmettere alle giovani generazioni il ricordo della vicenda personale di questo Eroe e favorire altresì la sottolineatura dell’importanza della memoria, quale unico baluardo culturale di pericolose derive razziste antisemite o comunque di intolleranza.
Gli studenti saranno accolti all’ingresso della questura per portarsi all’Ufficio di Gabinetto e successivamente insieme alle Autorità si recheranno nei pressi del Monumento ai Caduti, nell’Area della Memoria in piazzale Caduti della Polizia di Stato, dove già è stato posto un cippo con targa dedicata a Giovanni Palatucci, e deporre nell’occasione un omaggio floreale simbolo del ricordo.
Giovanni Palatucci ultimo questore di Fiume, servo di Dio, Giusto tra le Nazioni, Medaglia d’Oro al Merito Civile, di origine campana, era un giovane commissario di polizia quando, nel 1937, venne assegnato all’ufficio immigrazione della città istriana di Fiume (ora Rijeka-Croazia); in pieno secondo conflitto mondiale, fu incaricato poi di assumere la reggenza di Questore della città. Nel suo breve ma intenso servizio mise in atto una vera e propria azione di salvataggio sistematico in favore di cittadini di religione ebraica e di perseguitati dal regime nazista.
Nel momento in cui ebbe l’opportunità di mettersi in salvo, preferì senza esitazione usare il salvacondotto che gli era stato offerto per salvare altre persone, decidendo di rimanere eroicamente al suo posto, per proseguire la sua missione in favore del prossimo e nella piena consapevolezza di essere in pericolo di vita.
La sua opera ha contribuito a salvare la vita di circa 5000 persone e per questo lo stato di Israele gli ha conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e al Museo Memoriale dell’Olocausto – Yad Vashem è stato piantumato un bosco di 5000 alberi a lui intitolato.
Purtroppo non è riuscito a salvare la sua vita. Infatti i nazisti, che scoprirono il suo progetto, lo arrestarono nel 1944 e, ristretto all’interno del campo di sterminio di Dachau (Germania), morì il 10 febbraio del 1945. San Giovanni Paolo II, durante il Giubileo del 2000 lo ha annoverato fra i martiri del ventesimo secolo.
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