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Gettato nei fossi il gazebo di Agedo e Arcigay ad Effetto Venezia

Sabato 4 Agosto 2018 — 10:47

Fatto denunciato alla polizia: indagini in corso per capire eventuali responsabilità

di Giacomo Niccolini

Un gesto che potrebbe assumere connotati inquietanti. La denuncia è stata già inoltrata alla questura e nel pomeriggio di venerdì 3 agosto i poliziotti, chiamati dalle vittime del gesto, sono intervenuti per un sopralluogo. Il gazebo di Agedo (Associazione di genitori, parenti e amici di persone Lgbt) e Arcigay è stato gettato nei fossi sopra una barca. “Come associazione presente al villaggio di solidarietà di Effetto Venezia – spiega Rita Rabuzzi, presidente di Agedo Livorno – ci siamo presentati alle 19 per aprire il nostro banchetto, quello di Agedo che ospita anche materiale dei nostri amici e amiche di Arcigay, al posto numero 9 sugli scali del Refugio. Abbiamo però trovato il nostro gazebo gettato nel fosso sottostante e adagiato sopra un’imbarcazione”.
Un gesto che sicuramente lascia interdetti e fa pensare. “Non vogliamo lanciare accuse a vuoto, ma siamo convinti si sia trattato di un atto vandalico di intolleranza verso un obbiettivo sensibile – continua Rabuzzi – Il nostro gazebo era abbassato, legato ed annodato a quattro taniche di acqua, impossibile che il vento sia stato capace di sciogliere i nodi. Non è il primo atto di intolleranza che subiamo e non abbiamo paura, ma non possiamo non constatare un deciso peggioramento delle condizioni di convivenza civile nel nostro paese, del quale le persone Lgbt non possono che essere purtroppo tra quelle maggiormente interessate. Ci dispiace che questo possa essere percepito anche in un contesto come Effetto Venezia, noi ci siamo per restare, per difendere i nostri figli e figlie sopratutto quando ne hanno più bisogno”.
Il gesto non ha fermato però la voglia di esserci. Il banchetto di Agedo e Arcigay è rimasto aperto anche senza gazebo come dimostra la foto dei volontari sorridenti che non hanno mancato di accogliere con il sorriso tutti i passanti che si sono fermati per ricevere informazioni sulle due associazioni.
Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd – Voglio esprimere totale solidarietà all’Agedo di Livorno, l’Associazione di genitori, parenti e amici di persone Lgbt. Il gesto che hanno subito è disgustoso ed è un atto vandalico che rappresenta un messaggio di bullismo e discriminazione sociale che la realtà di Livorno non può assolutamente accettare. Un gesto che, al tempo stesso, non deve assolutamente fermare nè l’Agedo e neanche chi si impegna per una società dove possano risplendere tutti i colori dell’amore. Forza!
Cgil Livorno – La Cgil provincia di Livorno esprime massima solidarietà e vicinanza a Agedo e a Arcigay (il cui materiale è ospitato all’interno dello stesso gazebo), condannando fermamente questo atto vile e ignobile. Non possiamo più permetterci di parlare di bravata o di stupido scherzo, sarebbe pericoloso. Ci auguriamo che le autorità competenti facciano luce su quanto avvenuto. Adesso però è anche arrivato il momento di dare un segnale forte e deciso: in Toscana negli ultimi mesi stiamo assistendo a una vera e propria escalation di questi atti intimidatori o violenti. Il vento dell’intolleranza sta soffiando sempre più forte: dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi. Le forze democratiche cittadine devono reagire e far sentir la propria voce in maniera unitaria. I comunicati di solidarietà non bastano più, dobbiamo inviare un segnale fermo e deciso nei confronti del pensiero intollerante. Crediamo insomma che siano maturati i tempi per il lancio di una manifestazione cittadina a sostegno della multiculturalità e in difesa delle libertà individuali. Livorno è sempre stata una città accogliente e aperta a tutte le culture e a tutte le forme di pensiero, e si è sempre schierata dalla parte dei più deboli: è arrivato il momento che la Livorno democratica si mobiliti e difenda la propria storia.
Esecutivo Sinistra Italiana – Federazione di Livorno – Ci troviamo oggi a dover commentare un altro sopruso, non possiamo restare indifferenti difronte ad un ulteriore gesto di violenza che mina il diritto civile di celebrare la solidarietà e la diversità. È inaccettabile il comportamento di chi ha con spregio calcolato,  gettato il gazebo del banchetto di Agedo e Arci Gay nel fosso vicino alla postazione concessa al Villaggio della solidarietà durante Effetto Venezia.
Alla repressione sul dissenso si unisce l’intolleranza e questo è un segnale pericoloso che esacerba un clima assai lontano dagli obiettivi che una festa fortemente voluta, rispettata e partecipata dai livornesi e non, avrebbe l’ambizione di rappresentare.
L’immagine che viene restituita tradisce un momento difficile della città e che ci lascia ogni giorno sempre più indifesi, ma al quale con coraggio è un nostro dovere civile opporci. Senza scomodare la storia, serve correre ai ripari subito sul presente. Le Istituzioni e la politica non siano sorde ad un richiamo congiunto, pretendiamo che sia fatta luce e che vengano presi provvedimenti immediati di tutela. Possiamo dirci di essere ancora una città dove i diritti contano ancora qualcosa? Noi crediamo che sia così, ma serve reagire. Non si tratta di una bravata, ma dell’ennesimo moto malsano di chi vuole sopprimere libertà e diritto alle differenze di genere. Sinistra Italiana di Livorno non accetterà mai che si spengano i riflettori su temi legati all’uguaglianza, al diritto di libera opinione e manifestazione pacifica del dissenso o alla solidarietà come base per la convivenza civile fra gli individui. Per questo è vicina ad Agedo e Arci Gay in questo momento invitando tutti coloro che condividono l’esigenza di contrapporsi a fenomeni violenti di far uscire le loro voci, perché una comunità coesa si alimenta e non respinge o reprime il diritto alle differenze.

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