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“Fontane danzanti” e onde di metallo: ecco la nuova piazza del Cisternone

Lunedì 21 Dicembre 2020 — 18:38

L’attuale opera di riqualificazione ha comportato interventi fisici esclusivamente sugli spazi aperti, ma con ricadute positive anche sul Cisternone vero e proprio, esaltando la facciata e l’intero monumento. Il sindaco Salvetti ha invitato la cittadinanza ad avere cura di questi nuovi spazi pubblici

Si sono conclusi i lavori di riqualificazione degli spazi circostanti l’edificio del Cisternone (foto Amore Bianco), il monumentale serbatoio, tuttora funzionante, edificato nella prima metà dell’Ottocento su progetto dell’architetto Pasquale Poccianti per immagazzinare e distribuire le acque sorgive provenienti da Colognole (clicca sul link al pdf in fondo all’articolo per consultare nel dettaglio le planimetrie, i rendering e il progetto).

L’attuale opera di riqualificazione ha comportato interventi fisici esclusivamente sugli spazi aperti, ma con ricadute positive anche sul Cisternone vero e proprio, esaltando la facciata e l’intero monumento, liberandolo dalle precedenti recinzioni e illuminandolo da terra.

“Con l’inaugurazione di questa piazza – ha detto lunedì 21 dicembre al taglio del nastro il sindaco Luca Salvetti – concludiamo un percorso iniziato anni fa, ma bloccato da problemi burocratici. L’attuale Amministrazione si è impegnata ad attivare i lavori che hanno portato alla realizzazione di questo spazio fruibile da tutti. Abbiamo rivisitato il progetto iniziale per renderlo più bello e adatto alle nostre idee. Ringrazio per questo l’assessora all’urbanistica e lavori pubblici Silvia Viviani e i progettisti del Comune di Livorno, oltre naturalmente ad Asa e alle ditte che hanno lavorato affinché tutto questo si realizzasse. Ne siamo orgogliosi. Invito i cittadini livornesi ad avere rispetto della piazza, che va curata e tenuta bene, e chiedo loro di avere amore per il luogo in cui vivono”.

La riqualificazione ha aperto alla cittadinanza gli spazi attorno all’edificio neoclassico rendendoli fruibili e organizzati, con una nuova pavimentazione e nuove scalinate, una fontana artistica con giochi d’acqua costituita da una struttura metallica in corten con motivo a “onde”, da cui scaturiscono i getti con controllo dei tempi di apertura, in modo da mettere in scena in determinati orari o ricorrenze effetti tipo “fontane danzanti”. Arricchiscono gli spazi nuovi lampioni e nuovi sistemi di illuminazione, alberature, panchine e altri elementi di arredo urbano.

La piazza, interamente pedonale con pavimentazione in pietra forte fiorentina, risulta adesso idealmente composta da tre aree, che consentono di guardare all’edificio del Poccianti secondo “prospettive” diverse: la prima, quella in direzione dell’avancorpo e del colonnato del Cisternone, offre la vista, a chi proviene dalla città, di un filare di lecci che richiama l’originario allineamento voluto dallo stesso Poccianti; la seconda, quella per chi percorre la via Del Corona verso il viale Carducci, offre un’inedito punto di vista del corpo posteriore del Cisternone caratterizzato da cornici e timpano. Anche qui, posto sul lato di fondo, sono collocati alberi di leccio simmetricamente al corpo di fabbrica. Su questo lato è stata realizzata anche la nuova rampa di accesso all’area retrostante al Cisternone; la terza area, quella centrale, è dove l’acqua diventa spettacolo. L’anonimo corpo centrale del Cisternone, ma di fatto funzionalmente il più importante, fa da sfondo alla fontana a ugelli posti a raso della pavimentazione.

La nuova piazza del Cisternone ingloba anche l’area, interamente di proprietà comunale, che prima era utilizzata come via di accesso agli uffici comunali presenti nel caseggiato retrostante al Cisternone e che era delimitata, lungo via Pio Alberto Del Corona, da una cancellata metallica e da una folta siepe ad essa addossata, che rendeva difficoltosa la vista del prospetto ovest dell’edificio storico. Per creare un accesso alternativo agli spazi comunali è stata realizzata una rampa carrabile su via Del Corona.

L’edicola posta nelle vicinanze del semaforo di via de Larderel, nei pressi della quale sostavano senza autorizzazione numerosi veicoli, è stata spostata in altro spazio, individuato sul lato est della piazza, lungo l’importante asse pedonale Carducci–Galilei.

Le modifiche rispetto al progetto iniziale – Rispetto al progetto iniziale, l’attuale Amministrazione comunale ha apportato alcune modifiche, concordate con la Soprintendenza. La modifica principale è stata effettuata sul lato sud di piazza del Cisternone, in corrispondenza dell’intersezione con via del Cisternone e via del Corona. Ciò ha comportato l’introduzione di un marciapiede a fianco della nuova rampa su via del Cisternone – inizialmente non previsto – che ha reso possibile anche per i pedoni e i disabili la percorrenza e l’accesso in sicurezza al lato sud della nuova piazza. Conseguentemente questa parte di piazza risulta ridisegnata, utilizzando la stessa scalinata con la medesima finitura della piazza, l’elemento più caratterizzante del progetto nel suo complesso. Lungo la già citata e bella scalinata, già immaginata nel progetto, risultano eliminati i due piccoli capiscala intermedi che ne riducevano la grande importanza formale che il progetto stesso le attribuiva. Sul lato opposto, piazza del Cisternone e davanti al Cisternone il cordolo in cemento armato risulta sostituito da uno analogo in pietra arenaria, la stessa utilizzata e prevista dal progetto in tutta la pavimentazione della nuova piazza. Altre modifiche sono riscontrabili nell’incremento delle alberature da 5 a 10 e in un nuovo armadio contatori, necessario al contenimento delle apparecchiature a servizio della fontana.
Quest’ultimo ha pianta ellittica ed e sovrastato da una colata semisferica, mediando il richiamo ai piccoli manufatti realizzati lungo il percorso dell’acquedotto, realizzati dallo stesso Poccianti a servizio dell’impianto principale. È accessibile sui due fronti principali e realizzato in lamiera d’acciaio verniciata effetto acciaio corten opaco.

Richiami storici – Il Cisternone è situato ai margini della città ottocentesca, sulla direttrice di quello che fu il viale degli Acquedotti (dal 1927 intitolato a Giosuè Carducci), nei pressi della chiesa di Sant’Andrea e del Complesso della Gherardesca.

Malgrado l’indubbia importanza storica ed architettonica, in epoca contemporanea l’edificio si inseriva a lato di una piazza utilizzata sostanzialmente come parcheggio, facendo da sfondo, al contempo, ad un trafficato nodo stradale. Il progetto del Poccianti incluse anche la realizzazione di un grande viale alberato, l’odierno viale Carducci, che avrebbe condotto al Cisternone, nei pressi del quale egli creò il suo grande giardino privato, l’attuale Parco Pertini. Le alberature di tale giardino proseguivano anche in direzione ovest, oltre l’edificio, e il progetto adesso realizzato anche a questo si è ispirato, con l’inserimento di alberi d’alto fusto in questa parte della piazza. La “Gran Conserva”, così veniva chiamato anticamente l’edificio del Cisternone, ha sempre racchiuso al suo interno l’acqua, fonte di vita per la città, inaccessibile ed invisibile per ovvi motivi sanitari, che nel progetto si manifesta all’esterno con una grande fontana (la sorgente) e la vasca a sfioro (la Conserva). La rigatura della pavimentazione in pietra naturale, le sinuose linee nelle griglie in corten e le sedute che richiamano le forme della ghiaia evidenziano il tema del fluire dell’acqua.

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