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Folla alla processione dalla Madonna del Rimedio

Mercoledì 1 Giugno 2016 — 12:20

di Roberto Olivato

In una serata più autunnale che quella di un preludio estivo, si è svolta l’ultima processione del mese Mariano, con protagonista la parrocchia di San Ferdinando che con la statua della Madonna del Buon Rimedio, compatrona dell’Ordine Trinitario, ha attraversato le strade del quartiere della Venezia sino a giungere all’Andana degli Anelli. A guidare il corteo religioso, che ha visto come per Santa Giulia una grande partecipazione di fedeli e le bandiere del Movimento di Fatima, l’associazione Marinai, l’Svs, il vescovo Simone Giusti accompagnato dal Provinciale dei Trinitari padre Gino Buccarello. Il passaggio della Madonna, portata a spalla da quattro profughi, ha avuto anche il pregio di far uscire dal torpore molti veneziani solitamente poco propensi a frequentare la chiesa di S. Ferdinando.
Prima di essere imbarcata sul gozzo del Venezia
la statua, accompagnata dai canti della Corale Sarda, è stata accolta e salutata alla Cantina della sezione Nautica da Luigi Vettore. Dopo un breve tragitto che ha permesso di ammirare dal mare la Nave scuola Palinuro, il gozzo è giunto all’Andana dove ad attenderlo era presente il Comandante la Capitaneria Vincenzo Di Marco. Prima della benedizione e del lancio di fiori nelle acque antistanti il porto, monsignor Giusti ha avuto parole di rammarico per l’immobilismo della città: “Serve saggezza, lungimiranza, meno incomprensione, più unità d’intenti e più solidarietà. Senza obbiettivi comuni Livorno rimane paralizzata”.
Il vescovo non ha però dimenticato anche alcuni segnali positivi: “Grazie ad interventi di drenaggio è stato possibile avere un incremento del flusso turistico che ha visto una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, però questo è insufficiente a far ripartire l’economia cittadina”.

Monsignor Giusti qual è secondo lei la causa della paralisi cittadina?
“Quella principale è senz’altro la presenza di ideologie contrastanti, che impediscono di uscire dallo stallo in cui ci troviamo”.

Quindi è un problema politico?
“Principalmente politico chi, se non la politica, ha gli strumenti per studiare soluzioni che possano permettere una ripartenza? Invece assistiamo a tante schermaglie su vari argomenti, che pongono in secondo piano i veri problemi della città, a dimostrazione di come il bene comune non interessi più di tanto. Nonostante il cambio di colore i problemi sono rimasti gli stessi, se non peggiorati”.

Felice per lo svolgimento della cerimonia all’Andana, il Comandante Di Marco afferma: “A causa di lavori di ristrutturazione in Capitaneria, ma anche per la presenza del Palinuro, abbiamo trasferito la cerimonia che però mi sembra sia stata una soluzione azzeccata perché ha permesso a molte più persone di presenziare all’evento. Senz’altro un esperimento positivo da riproporre in futuro”.

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