Federico, poliziotto libero dal servizio, tra i soccorritori della donna in mare
La spiaggia accanto al Gabbiano dove il 22 maggio si è verificato l'episodio
L'assistente capo coordinatore, che ringraziamo per la disponibilità, parla dopo le dimissioni dal pronto soccorso dove si trovava da ieri per gli accertamenti in seguito allo sforzo per salvare la bagnante: "Con un bello spirito di squadra siamo riusciti a venirne fuori tutti quanti e la corda è stata decisiva. Ho agito per senso del dovere. Lo rifarei"
Tra i soccorritori della catena umana che il 22 maggio ha permesso il salvataggio di una ragazza alla spiaggina accanto al Gabbiano – salvataggio che ha poi richiesto per due dei soccorritori, stremati, l’utilizzo della corda della giostra alla Rotonda – c’era anche l’assistente capo coordinatore Federico Galli, 46 anni, livornese, poliziotto della questura di Livorno. Federico, che ringraziamo per la disponibilità, parla nel pomeriggio di oggi poche ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dove si trovava da ieri mattina in Osservazione per gli accertamenti in seguito allo sforzo sostenuto per salvare la bagnante tra le onde. Tutta la catena umana formata da soccorritori nell’acqua bassa e soccorritori nell’acqua alta, ovvero Federico, il sig. Franco e un’altra persona (Gabriele Balestrini, ndr), ha permesso di metterla in salvo. “Ero fuori servizio e stavo facendo jogging con mia moglie – racconta – quando dalla spalletta mi sono reso conto che stavano chiedendo aiuto e ho deciso di intervenire. Mi sono spogliato e sono entrato in acqua. D’istinto. Sono stato tra i primi a intervenire. La corrente era forte, sono comunque riuscito a raggiungere la bagnante, terrorizzata, e grazie all’aiuto di chi era si era tuffato con me tra cui Franco siamo riusciti a passarla al sig. Roberto e agli altri presenti. Io poi sono riuscito a risalire sugli scogli grazie proprio alla spinta di un’onda. Ho quindi accompagnato la ragazza fino alla riva dopodiché sono tornato ad aiutare Franco e l’altra persona rimasti in mare. Per entrambi alla fine, stremati come me, è stata necessaria la corda della giostra alla quale è stato legato un bastone come salvagente. Quello che ho fatto l’ho fatto per senso del dovere come chi era con me e devo dire che alla fine con un bello spirito di squadra siamo riusciti a venirne fuori tutti quanti e la corda è stata decisiva”. Federico ora sta meglio: “Passata l’adrenalina del momento ho avuto un calo di pressione. Sono stato in Osservazione stanotte e oggi fino alle 14. A raccontare, ora, quanto accaduto mi emoziono: sembrava una cosa nelle nostre possibilità e invece quando ti trovi lì… siamo stati fortunati. Porterò con me l’esperienza per farmi trovare ancora più pronti se mai dovesse ricapitare”.
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