Confcommercio: “Caro energia, la spesa per le bollette continua a pesare sulle imprese”
Nonostante la lieve flessione dei prezzi registrata nell’ultimo semestre la spesa per l'energia continua a pesare sulle imprese del terziario
Nonostante la lieve flessione dei prezzi registrata nell’ultimo semestre la spesa per l’energia continua a pesare sulle imprese del terziario. “Dopo lo shock del 2022 i costi per luce e gas restano su valori fuori dall’ordinario” l’amaro commento della presidente di Confcommercio Provincia di Livorno, Francesca Marcucci. “Dopo i quasi 33 miliardi di euro del 2022 la spesa prevista per il 2023 è pari a 19,3 miliardi: nel confronto con il 2019, l’ultimo anno considerato di normalità economica sotto il profilo energetico, i costi dell’energia risulteranno complessivamente maggiori del 44%, per un valore più che raddoppiato rispetto ai prezzi registrati nel periodo pre-crisi”.
Aggrava il quadro il caro carburanti: “A settembre 2023 il prezzo medio della benzina è stato superiore del 18% rispetto all’anno precedente e del 26% sul periodo pre-crisi di settembre 2019, e ci aspettiamo numeri simili anche per il prezzo del gasolio. Un’ulteriore mazzata per le imprese e in particolare per il settore dei trasporti. La crisi energetica del biennio 2021-2022 non può considerarsi ancora superata e le tensioni geopolitiche, alimentate anche dal conflitto in Medio Oriente che determina un forte elemento di instabilità sui mercati, rendono concreto il pericolo di ulteriori fiammate dei prezzi dell’energia anche oltre il 2023”.
“Imprenditori e commercianti non possono continuare a lavorare per pagare le bollette, insieme a spese per affitto, fornitori e stipendi” afferma il direttore provinciale Confcommercio, Federico Pieragnoli. “Non solo non guadagnano, ma lavorano perdendo soldi. Non vorremmo davvero rivivere il triste scenario dello scorso anno, quando alcuni imprenditori decisero di mettere in standby l’attività riducendo l’orario o chiudendola temporaneamente per non andare in rimessa”.
“Per scongiurare foschi scenari il Governo deve mettere in campo misure strutturali, a partire dalla riduzione delle accise sui costi di energia e gas, il ripristino dei crediti di imposta energetici e l’azzeramento degli oneri generali di sistema per il settore elettrico, oltre ad affrontare il nodo della dipendenza delle forniture estere”.
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