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Confcommercio: “Assenti dal decreto sostegni le palestre e le società sportive”

Martedì 25 Gennaio 2022 — 16:54

Il grido di aiuto della categoria: "Accessi alle strutture crollato del 60% e l'incremento delle utenze al 40%, il sistema non è più economicamente sostenibile"

Dopo il decreto festività e le successive misure governative nonché il grave riacutizzarsi dei contagi, le imprese della convivialità e del tempo libero sono in attesa della pubblicazione del decreto interministeriale del Ministro dello Sviluppo economico e del Ministro dell’economia e delle finanze pensato per sostenere le aziende che hanno dovuto chiudere totalmente o parzialmente l’attività.

Il decreto sostegni attualmente in fase di pubblicazione sulla Gazzetta riporta i codici ATECO beneficiari del contributo: wedding, intrattenimento, organizzazione di feste e cerimonie, hotellerie-restaurant-catering, piscine.
Sport, palestre e associazioni sportive non ci sono.

“Dobbiamo tornare a ricordare alle istituzioni dell’esistenza del settore sportivo, non chiuso per decreto, ma ugualmente ripiombato nel clima di un lock-down di fatto”, afferma il presidente di Confsport Confcommercio Livorno Damiano Bani.
“Tra le quarantene preventive o per Covid, timore dei contagi, limitazioni agli spostamenti di chi non possiede il super green pass, palestre, associazioni e imprese sportive del nostro territorio hanno visto crollare di oltre il 60% gli accessi alle strutture. Strutture che tengono aperto a pieno regime per non perdere anche gli sparuti frequentatori, e che a pieno regime pagano affitti, bollette, personale qualificato, sanificazioni. I costi fissi sono normalmente gravosi nei nostri ambienti, ma oggi, con l’incremento delle utenze al 40%, il sistema non è più economicamente sostenibile: centinaia di imprese ed associazioni sportive rischiano il fallimento e i loro collaboratori la perdita del posto”.
Con i costi esplosi e la nettissima diminuzione delle iscrizioni i sacrifici affrontati nei 10 mesi di chiusura forzata e nei successivi periodi di aperture contingentate rischiano di essere vani.
“Nuovi ristori e nuove moratorie creditizie e fiscali sono urgentissimi, insieme a un
ulteriore ciclo di Cassa Covid, con risorse aggiuntive rispetto ai fondi individuati in legge di bilancio – afferma Bani – Ma piccole misure emergenziali non possono essere sufficienti per salvare dalla rovina un settore che, oltre a dare lavoro a tanti professionisti preparati, opera in favore della salute e del benessere individuale”.

Le richieste di Confsport Confcommercio Livorno:
• inserire i codici ATECO del settore sportivo nei provvedimenti in favore delle imprese in crisi
• instituire un bonus wellness come è stato fatto per terme, monopattini, strutture ricettive
• credito d’imposta/aiuti su spese di sanificazione
• aiuti su canoni di locazione e spese fisse di energia e acqua
• fondi perduti proporzionali al mancato flusso economico
• contributi ai collaboratori delle nostre strutture
• sospensione e rateizzazione tasse e tributi
• moratorie bancarie.

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