Commemorazione per il decennale della scomparsa dell’ammiraglio Pollastrini
Pollastrini è stato celebrato da tutti come uomo di profondo valore umano e professionale, ideatore e fondatore del Welfare della Gente di Mare, così come è presente oggi nei principali porti italiani, anticipandone con visione lungimirante l’attuazione dei principi della convenzione
La suggestiva Sala Ferretti della Fortezza Vecchia ha ospitato l’Assemblea annuale del Comitato Nazionale del Welfare della Gente di Mare, l’organismo che promuove iniziative a supporto e tutela dei marittimi che operano nei porti nazionali. L’assemblea, in questa sua edizione livornese, si è svolta in forma pubblica ed è stata presieduta dal comandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ammiraglio Nicola Carlone, in qualità di presidente del Comitato.
Vi hanno anche preso parte l’ammiraglio Massimo Seno, capo reparto affari giuridici del comando generale Capitanerie di Porto, il direttore marittimo della Toscana e comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, ammiraglio Gaetano Angora, il comandante della Capitaneria di Porto Pierluigi Milella, il vicepresidente del Comitato Umberto Masucci, il segretario generale dell’AdSP MTS, Matteo Paroli.
L’assemblea è stata per gran parte caratterizzata dall’affettuoso ricordo rivolto all’ex comandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, ammiraglio Raimondo Pollastrini, del quale ricorrono i dieci anni dalla prematura scomparsa. Pollastrini è stato celebrato da tutti come uomo di profondo valore umano e professionale, ideatore e fondatore del Welfare della Gente di Mare, così come è presente oggi nei principali porti italiani, anticipandone con visione lungimirante l’attuazione dei principi della convenzione. Ma è stato anche ricordato come un livornese innamoratissimo della sua città, lui che per ragioni professionali ha trascorso gran parte della sua vita lontano da Livorno.
All’iniziativa, organizzata dalla presidente del Propeller Club Port of Leghorn, Maria Gloria Giani vedova dell’ammiraglio Raimondo Pollastrini, sono tra gli altri intervenuti il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il prefetto Paolo D’Attilio,il colonnello provinciale dei Carabinieri, Piercarmine Sica, il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, Lorenzano di Renzo, insieme ai rappresentanti del cluster marittimo nazionale tra i quali Alessandro Santi presidente di Federagenti (agenti marittimi) i rappresentanti del cluster marittimo locale, Francesca Scali presidente di Asamar (agenti marittimi di Livorno), il presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara Piero Neri, il presidente della Compagnia Lavoratori Portuali di Livorno Enzo Raugei, l’amministratore delegato dell’Interporto Vespucci, Raffaele Cioni, il presidente di Spedimar (spedizionieri) Giovanni Tognotti. Numerosi gli interventi emozionanti e commossi che si sono succeduti in un Sala Ferretti gremitissima di pubblico.
“Ho avuto il privilegio di averlo conosciuto e di avere lavorato al sua fianco – sottolinea il comandante generale Carlone – Si è impegnato in una grande battaglia per i marittimi, voleva far sì che il Corpo delle Capitanerie si occupasse completamente della sicurezza della navigazione e i marittimi erano al centro di questo percorso. A Pollastrini va dato il merito di essere stato l’ideatore del Welfare della Gente di Mare, è stato lui a crearlo con la sua forte volontà e, insieme al dottor Masucci, proprio nel momento in cui entrava in vigore la convenzione internazionale sul lavoro marittimo del 2006. Questo Welfare è stato un volano che noi dobbiamo portare avanti perché serve a supportare chi sul territorio è vicino ai marittimi nei momenti di esigenze particolari, come è stato per esempio l’emergenza Covid, con lunghi periodi di permanenza delle navi. Noi ci crediamo e i progetti stanno aumentando, vedo un forte impegno da parte di tutti i Welfare territoriali. Credo che questa grande idea dell’ammiraglio Pollastrini sia giusto perseguirla e portare avanti il suo grande lavoro”.
Il compianto ammiraglio Raimondo Pollastrini è stato ricordato inoltre per le sue innumerevoli qualità. “E’ stato un grande formatore, docente dell’Accademia Navale alla Scuola di Guerra” – aggiunge Carlone – aveva l’insegnamento nel Dna, non a caso è stato fondatore dell’Accademia della Marina Mercantile, ma anche dell’International Maritime Safety Security Environment Academy, ramo internazionale dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile, per la formazione specialistica del personale marittimo e ideatore del Forum della Guardia Costiera nel Mediterraneo”.
“Una grande passione per il suo lavoro, trovava tutto ciò che era innovativo – conclude l’ammiraglio Carlone – La parte ambientale è stata uno dei suoi cavalli di battaglia, oggi se in Italia siamo ancora all’avanguardia in questo settore lo dobbiamo soprattutto a lui. Questa visione ambientale oggi la portiamo con noi”.
Molto commosso il ricordo dell’ex comandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino, già assistente dell’ammiraglio Pollastrini: “Nel 1980 l’ammiraglio pensava già all’ambiente, era una persona di quelle che riescono a vedere in avanti, una grande capacità di progettare a lunga distanza. Negli anni ’90, quando venne a Roma, fu il primo a scrivere circolari sull’ambiente, era un precursore anche in diverse iniziative, come il Comitato e l’Accademia della Marina Mercantile. La sua voglia di insegnare era qualcosa che lo portava a vedere nel futuro: riusciva ad essere vent’anni avanti a tutti. Era capace di entrare nei cuori di tutti e questa è una caratteristica che è rimasta in ciascuno di noi che lo ha conosciuto. Esistono due tipi di persone, coloro che vedono e coloro che vedono oltre l’orizzonte e hanno una visione, queste ultime sono delle grandi persone, l’ammiraglio Pollastrini era una grande persona“. Poi, rivolgendosi ai parenti, soprattutto ai nipoti, e a tutti i partecipanti, Pettorino ha concluso: “Pollastrini resta un esempio di passione e di impegno. Tutti voi dovete esserne orgogliosi, perché è per questo che è ricordato con così tanto amore”
Anche Umberto Masucci, uno dei suoi più stretti collaboratori, ha voluto ricordare l’ammiraglio deceduto nel 2013, sia come uomo che come comandante. “Raramente cultura, etica e professionalità riescono ad essere presenti nella stessa persona, Raimondo Pollastrini è un esempio” – sottolinea l’ex numero uno di Federagenti – Laureato in lettere e poi in Giurisprudenza a Genova, professore a contratto presso quattro Università: Genova, Napoli, Cassino e Tor Vergata. Numerossissime le decorazioni e le onorificenze a lui concesse.Per me è stato un meraviglioso compagno di viaggio e di vita professionale.
Ha preso la parola anche il sindaco Luca Salvetti, che ha ricordato il periodo in cui – da giovane giornalista – svolgeva a Livorno il servizio militare in Capitaneria di porto. “Raimondo Pollastrini era laureato in lettere e in giurisprudenza, ma soprattutto in rapporti umani – sottolinea il primo cittadino – Il suo vero pregio era infattti la capacità di allacciare rapporti umani. Un vero comandante, una persona stupenda”. E a proposito della sua lungimiranza, Salvetti ha evidenziatoche proprio Pollastrini “creò il nucleo operativo di ispezione portuale, per vivere a contatto con chi operava nel porto di Livorno
In tanti hanno anche ricordato la grande passione di Pollastrini, cioè il calcio. Tifosissimo del Livorno, quando il lavoro glielo permetteva raggiungeva lo stadio Picchi per seguire le sorti della squadra amarnto. E poi c’è stata quella volta in cui era in missione in Argentina ed è andato allo stadio Alberto Josè Armando, noto come “la Bombonera” a Buenos Aires: una volta in campo, baciò l’erba dove aveva giocato Diego Armando Maradona.
Ma nel giorno della commemorazione della scomparsa, non poteva certo restare in secondo piano un’altra cifra fondamentale dell’esistenza di Raimondo Pollastrini: la grande storia d’amore con Maria Gloria Giani, la donna che è stata al suo fianco aiutandolo nelle scelte più impegnative e che ha condiviso con lui soddisfazioni e difficoltà nella vita e nella professione. Giani, imprenditrice di successo, presidente del Propeller Club Livorno e nonna premurosa e affettuosa, continua oggi a portare avanti la figura e le idee del marito (anche sul versante della solidarietà e del sociale) con una serie di iniziative specifiche sul tema della portualità. Proprio lei, ha dato lettura di alcune lettere scritte per questa occasione da colleghi e amici del marito. Citiamo, in particolare, qjuella del capo dei piloti del porto Cino Milani. “Pollastrini è stato un grandissimo livornese – scrive – ma come è capitato ad altri non è stato profeta in patria: la sua mancata nomina a Presidente dell’Autorità Portuale contunuo a considerarla una occasione mancata per Livorno”.
La cerimonia, dopo altri affettuosi interventi, è proseguita con la consegna delle targhe commemorative ai familiari: alla moglie Maria Gloria Giani Pollastrini, ed ai figli Matteo e Martina Pollastrini.
Terminata l’Assemblea, nella Chiesetta di San Francesco all’interno della Fortezza Vecchia è stata celebrata la messa a suffragio dal vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti, accompagnato da don Giacomo Martino, all’epoca dell’istituzione del Comitato Welfare della Gente di Mare rappresentante dell’Apostolato del Mare e che lavorò – soprattutto a Genova – a stretto fianco dell’ammiraglio Raimondo Pollastrini. La giornata si è conclusa allo Yacht Club per la cena conviviale, che è stata l’occasione per decretare la “pausa estiva” del Propeller Club Port of Leghorn.
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