Che fine ha fatto la dispersione scolastica in epoca Covid? La parola a Formatica
Formatica: "Crollo degli iscritti ai corsi gratuiti per “drop out”. Tre i percorsi organizzati in provincia, con il rischio che il finanziamento regionale non venga utilizzato"
Che fine ha fatto la dispersione scolastica in epoca Covid? Anche in provincia di Livorno chi opera nella formazione finanziata dalla Regione Toscana a favore degli studenti con maggiori difficoltà si pone questo interrogativo. Dopo dodici mesi di pandemia, i ragazzi hanno sempre meno contatto diretto con gli operatori scolastici e così si complica la possibilità di intercettare chi rischia da un momento all’altro di abbandonare gli studi nel corso dell’anno.
Formatica, agenzia formativa operante da anni nel territorio di Livorno, secondo i propri dati ha avviato in provincia nel biennio precedente due corsi dedicati ai “drop out” (termine che indica coloro i quali abbandonano anzitempo gli studi e non trovano altra collocazione) per un totale di 36 iscritti (una media di 18 iscritti a corso). Con questa opportunità i ragazzi hanno potuto apprendere un mestiere, ottenere una qualifica professionale e, soprattutto, trovare un percorso alternativo per la propria crescita. “Da una media di 18 domande di iscrizione a corso – fa presente Marco Guastini presidente di Formatica Scarl e dell’Associazione STAF– abbiamo oggi due domande di iscrizione sull’unico corso in promozione nel territorio di Livorno, con un calo che sfiora il 90%. Le cause principali sono la difficoltà di raggiungere i destinatari non essendo questi presenti nei luoghi abituali come le scuole, i centri giovani e di aggregazione”. La Regione Toscana, nei giorni passati, ha dato risalto al problema promuovendo la campagna di comunicazione “Un’opportunità da fuoriclasse” con l’intento di far conoscere ulteriormente questi corsi di formazione (in tutta la Toscana ne sono stati finanziati ben 67). L’ufficio scolastico regionale a sua volta ha inviato una lettera a tutti i dirigenti scolastici del territorio. “Data l’attuale fase di emergenza epidemiologia – si legge nella comunicazione della giunta regionale toscana agli uffici scolastici provinciali – i soggetti finanziati ci rappresentano numerose difficoltà nell’intercettare l’utenza per questi percorsi sia per le difficoltà di realizzazione delle iniziative di pubblicizzazione e di orientamento sia per una scarsa conoscenza di questa offerta formativa da parte dei giovani e delle loro famiglie”. “Le iscrizioni al corso aperte in questo momento a Livorno – conclude Marco Guastini – sono state prorogate fino al 3 aprile. L’opportunità per le famiglie con figli che stanno facendo fatica a portare avanti gli studi è grande, anche perché si tratta di percorsi completamente gratuiti per chi partecipa, sostenuti da fondi di Garanzia Giovani. Il rischio, infatti, è che ragazzi e famiglie decidano soltanto alla fine dell’anno scolastico, quando le iscrizioni saranno probabilmente già chiuse. L’unica soluzione, a quel punto, sarà cercare corsi formativi sul mercato, i cui costi sono spesso proibitivi per chi versa in difficoltà socio economiche”.
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