Capraia vincitrice del PNRR Borghi. Ecco gli interventi in programma
L’isola più selvaggia dell’Arcipelago Toscano, già scrigno di tesori naturalistici e paesaggistici protetti e valorizzati al tempo stesso, punta quindi sul rilancio del proprio borgo storico, investendo sulla cultura e sulla valorizzazione di un turismo di qualità
È l’isola più lontana dalla costa e il Comune più piccolo della Toscana: Capraia ha vinto il PNRR Borghi, Linea B, del Ministero della Cultura, classificandosi prima in Toscana e settima a livello nazionale, per punteggio del progetto di rigenerazione culturale e sociale proposto.
L’Amministrazione comunale insieme con la comunità isolana, associazioni culturali, enti del terzo settore e in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’Agenzia del Demanio, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, ha deciso di puntare sulle peculiarità e unicità dell’isola, storicamente crocevia strategico sulle rotte dell’Alto Tirreno tra Toscana, Liguria e Corsica e luogo di fertili contaminazioni culturali, contribuendo a creare un’identità storico-culturale, territoriale e paesistica unica, riconoscibile e poco trasformata dai processi economici degli ultimi anni.
L’isola più selvaggia dell’Arcipelago Toscano, già scrigno di tesori naturalistici e paesaggistici protetti e valorizzati al tempo stesso, punta quindi sul rilancio del proprio borgo storico, investendo sulla cultura e sulla valorizzazione di un turismo di qualità, slow, sostenibile e consapevole. Un’isola che non si snatura, ma che trova nelle proprie radici una prospettiva di futuro proponendosi come un Laboratorio innovativo di Comunità in grado di riconoscere, tutelare, valorizzare ed evolvere il grande e unico patrimonio isolano di storia, arte, cultura e tradizioni, trasformando la sua estrema tipicità e marginalità in eccellenza e unicità, culturale, sociale ed economica basando la propria strategia su tre pilastri e obiettivi condivisi: MEMORIA-COMUNITA’-VISIONE.
Capraia è un’isola minore solo per estensione di territorio, non certo per creatività e intraprendenza.
Sedici gli interventi proposti e tante idee, tra cui:
- il restauro della cinquecentesca Torre del Porto, già adibita a biblioteca pubblica che sarà interamente fruibile e visitabile: una torre di libri, una fortificazione di cultura che accoglierà anche il progetto della Biblioteca Vivente.
- il restauro del Chiostro francescano e delle sale attigue per la realizzazione di un Centro di documentazione interattivo che raccolga materiale documentario cartaceo, audio e video quale “nucleo di memoria” del vissuto isolano, incluso il dialetto capraiese;
- il potenziamento della mostra archeologica all’interno dell’ex Chiesa di Sant’Antonio, per arrivare in un prossimo futuro alla realizzazione di un vero e proprio Museo della storia antica dell’isola;
- la realizzazione di un teatro nell’antica cava di tufo: un anfiteatro immerso nella natura che vedrà la nascita di una compagnia teatrale locale e la programmazione di spettacoli dal vivo.
- la valorizzazione delle produzioni enogastronomiche locali e dei prodotti della terra e del mare d’intesa con le aziende agricole e le imprese locali per un percorso imprenditoriale di formazione e cooperazione, unito alla realizzazione di un ricettario della cucina storica capraiese;
- e poi la creazione del Premio Letterario Internazionale del Mare e la regata delle Vele d’epoca e Museo storico galleggiante, un giornale del borgo con una redazione dedicata; un documentario sui sentieri dell’isola, la valorizzazione del percorso botanico, master classes di musica classica, il festival dei nomadi digitali, un cantiere-scuola per il restauro e molto altro ancora.
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