Camalich-Neri e Bastia diventano centri federali di alta specializzazione
Dalla prossima stagione la Federazione Italiana Nuoto (Fin) gestirà direttamente le due piscine. Accordo di 9 anni e risparmio di 400mila euro l’anno per le casse del Comune. Salvetti: "Un appuntamento pensato, sognato, atteso e concretizzato per una formula già in essere in tante altre realtà italiane e che oggi arriva finalmente anche a Livorno"
La Federazione Italiana Nuoto (Fin), a partire dalla prossima stagione, gestirà direttamente le piscine Camalich-Neri e Bastia, che diventeranno quindi dei centri federali di alta specializzazione delle discipline acquatiche. Un risultato reso possibile dall’accordo tra il Comune e la stessa federazione per una durata di 9 anni. Operazione che consentirà alle casse comunali di risparmiare 400mila euro l’anno e che si basa su alcuni punti chiave tra cui, lo svolgimento per le società del territorio di allenamenti di vario genere, attività agonistiche, ma anche di stampo sociale con agevolazioni rivolte a persone in difficoltà economiche e con disabilità, e cercando di ampliare il bacino di utenza del nuoto libero. “Un appuntamento pensato, sognato, atteso e concretizzato – commenta il sindaco Luca Salvetti – di cui sono molto soddisfatto. Con la federazione abbiamo deciso di intraprendere questo percorso che affida loro la gestione diretta dei due impianti. Una formula già in essere in tante altre realtà italiane come Verona, Napoli e Trieste che oggi arriva finalmente anche a Livorno per un grande salto di qualità. Ci auguriamo che le operazioni possano prendere il via anche prima di settembre”. “Come ente – aggiunge il vicepresidente vicario della Fin Andrea Pieri – teniamo molto a queste strutture, perché sappiamo bene quanto sia importante gestirle, soprattutto dopo la pandemia e la crisi energetica. Dobbiamo perseverare in questa attività e a Livorno abbiamo trovato un interlocutore che si è dimostrato davvero molto disponibile”. A carico del Comune l’85% dei costi relativi all’approvvigionamento e al riscaldamento dell’acqua delle vasche, di quella sanitaria e di tutti gli ambienti natatori e il 60% dei costi derivanti dal consumo di acqua e di energia elettrica. Nel caso in cui la quota mensile annua dovesse superare l’importo di 1 milione, l’eccedente sarà ripartito nella misura del 50% tra Comune e Fin.
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