Buon compleanno Cecioni, un libro celebra i 50 anni del liceo
L’intero ricavato di "Cecioni nel cuore" sarà devoluto all’associazione Cure Palliative. Il dirigente scolastico: "Le persone che hanno voluto bene a questo liceo sono tantissime". Presente il sindaco Salvetti che ha curato l’introduzione
Il Liceo Cecioni compie 50 anni. E li festeggia con la pubblicazione di un volume dal titolo “Cecioni nel cuore” per celebrare le vicende che lo hanno visto protagonista nella sperimentazione autonoma prima, nella sperimentazione ministeriale poi e in una costante sperimentazione didattica e metodologica. Il libro, edito da Ala Libri e con copertina a cura di Tommaso Eppesteingher, è stato scritto da vari autori con particolare impegno da parte delle professoresse Anna Maria Citi, Maria Conti Alasso e Gabriella Luise. “L’idea – spiega Citi – nasce dalla volontà di illustrare lo spirito di sperimentazione che da sempre contraddistingue questo istituto e che non l’ha mai abbandonato nonostante molti momenti difficili tra riforme e pandemia. Una scuola che è stata capace di creare una rete efficiente che parlasse agli studenti e che generasse strategie per adattarsi a qualsiasi tipo di sfida e di occasione. Un luogo che ha sempre saputo rispondere alle esigenze dei ragazzi e alle circostanze più disparate”. Ad arricchire ulteriormente l’iniziativa, un aspetto sociale: l’intero ricavato delle vendite sarà devoluto all’Associazione Cure Palliative. “Le persone che hanno voluto bene a questo liceo – afferma il dirigente scolastico Rino Bucci – sono veramente tantissime. Ecco perché quando le professoresse mi hanno proposto questo progetto l’ho subito accettato con grande entusiasmo. In questa scuola si respira un clima bello, un senso di appartenenza, quasi come fosse un brand. Gli studenti non si sentono alunni qualsiasi, ma si autodefiniscono del Cecioni. Il segno tangibile che passare da qui lasci qualcosa all’interno delle persone”. Presente, tra gli altri, anche il sindaco Luca Salvetti, che ha curato l’introduzione del testo. “Essendo stato uno studente di questo complesso – dice – posso affermare che questi spazi siano stati il luogo utile a tracciare la rotta della mia vita. In queste aule ho conosciuto mia moglie e ho intrapreso un percorso dedicato a filosofia, storia e italiano che ho poi coltivato nel tempo e che coltivo tutt’oggi”.
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