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Auguri Fb a coppia gay: pompiere nei guai

Mercoledì 25 Ottobre 2017 — 19:35

Contestazione disciplinare nei confronti di un vigile del fuoco livornese che aveva postato un messaggio di congratulazioni per l'unione civile di un suo collega. Iniziato l'iter che entro due mesi stabilirà l'eventuale provvedimento

di Giacomo Niccolini

Era da poco iniziata l’estate del 2017 quando un vigile del fuoco di stanza a Firenze, ha festeggiato la sua unione civile gay con l’amore della sua vita. Un lieto evento che il collega livornese Giancarlo Damele, in servizio da qualche tempo ormai a Milano, non ha esitato a sottolineare entusiasticamente con un post su facebook corredato dalle foto dello sposalizio.
“Stamani si è celebrato a Firenze un matrimonio gay tra un collega e il suo compagno, credo il primo nel nostro Corpo – scriveva Damele sulla sua pagina del social network – Vista che non è stata data abbastanza rilevanza alla cosa mi sembra l’occasione giusta per pubblicare le foto e rendere tutti partecipi di questo piacevole evento. Congratulazioni ai due sposi”.
Il post, privato appositamente dal vigile del fuoco livornese della privacy in modo che tutti potessero vederlo, manco a dirlo, è diventato “virale” in poco tempo. Più di 600 condivisioni hanno portato alla ribalta questo evento.
Ma si sa, le luci del palcoscenico possono portare non solo applausi e fiori. E, nonostante alcuni commenti omofobi e razzisti di qualche collega vergati sotto al post “dello scandalo”, a farne le spese è stato proprio Giancarlo Damele sottoposto ad una contestazione disciplinare dell’ufficio “Contenzioso e disciplina” del dipartimento vigili del fuoco al Viminale, Ministero degli Interni.
Della situazione del livornese, il quale preferisce non commentare l’accaduto con la stampa, si è occupato Costantino Saporito, sindacalista Usb Nazionale, il quale si è fatto carico di rappresentare in fase di udienza disciplinare a Roma il nostro concittadino.
La contestazione notificata il 21 agosto scorso recitava così: “Risulta agli atti di questo Ufficio che la S.V. ha postato sul Social Network Facebook foto e commenti relativi ad un unione civile tra dipendente appartenente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il suo compagno, svoltosi a Firenze. Nel comportamento tenuto, in occasione dei fatti sopra descritti, si ravvisa pertanto la violazione dell’articolo 12 del CCNL 26/05/2004 comma 2 lett. b (condotta non conforme ai principi di correttezza verso altri dipendenti), nonché in contrasto con i doveri di particolare correttezza che si richiedono ad un appartenente al Corpo. Al tal fine la S.V. potrà presentare eventuali giustificazioni, suffragate da memorie e documenti e avvalersi della facoltà di essere sentita personalmente per la difesa orale (…)”.
La contestazione si perde e si spegne poi tra un burocratichese e un cavillo relativo al modus operandi che separerà Damele dalla convocazione a Roma per rispondere di tutto ciò. Convocazione capitolina che è avvenuta proprio la mattina di mercoledì 25 ottobre data in cui si è presentato il sindacalista Costantino Saporito già nell’occhio del ciclone perché partecipò al Gay Pride sfilando in divisa da pompiere.
“Quello che ho sottolineato in commissione d’indagine – specifica Saporito a Quilivorno.it – è che si è andati a cercare Damele quando, altri colleghi nei commenti sottostanti al post, hanno utilizzato frasi omofobe e razziste che abbiamo opportunamente salvato e documentato. La segnalazione infatti arriva,  in via anonima, alla polizia postale la quale a sua volta rende edotto il Corpo dei vigili del fuoco in quanto all’interno del post compaiono frasi omofobe. Ancora una volta si dimostra come si sia, specialmente in determinati ambienti, insofferenti verso alcune sfaccettature della vita privata di alcuni lavoratori come successe a me in prima persona quando partecipai al Pride in divisa e fui sottoposto a un provvedimento disciplinare per licenziamento finito, per fortuna, in un niente di fatto. Noi chiediamo dunque – chiosa Saporito – non solo che venga archiviato questo provvedimento ma che venga fatta chiarezza sull’iter che ha portato all’apertura dell’indagine disciplinare. Ci sono tanti aspetti che non quadrano a partire dalla firma che chiude  la contestazione inviata a Damele a chi ha omesso di inserire all’interno del provvedimento tutta la serie di commenti fuori luogo che sono pervenuti. Parlano di violazione della privacy…che lo dimostrino allora in quanto il collega che si è unito civilmente a Firenze non ha mai parlato di alcuna violazione della sua privacy, né contestato a Damele alcunché”.
A breve dunque, entro un paio di mesi, l’ufficio Disciplina sarà chiamato ad emettere un verdetto su questa vicenda che ha visto involontariamente protagonista il vigile del fuoco che, per un augurio, si è visto messo sotto accusa e che ora potrebbe portare il livornese alla sospensione fino a un massimo di tre mesi dal suo lavoro.

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