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“Aperti ma vuoti”, il grido di aiuto di ristoratori e albergatori

Martedì 11 Gennaio 2022 — 12:43

Le priorità per Tni Italia sono tre: cassa integrazione Covid, credito d'imposta per quegli imprenditori che hanno i locali in affitto e la moratoria sui finanziamenti. Mercoledì 12 presidio a Roma

“Siamo al disastro economico. Siamo affrontando, di fatto, un nuovo lockdown e senza aiuti inizieranno a chiudere le aziende e fioccheranno i licenziamenti”. E’ questo il grido di aiuto lanciato forte e chiaro da TNI Italia – Tutela Nazionale Imprese – e nella fattispecie dal comitato provinciale di Livorno. “Alberghi e ristoranti vuoti nel primo giorno di super green pass – scrivono in una nota da TNI – Non mancano solo i non vaccinati, ma mancano i turisti e moltissime sono le famiglie bloccate a casa tra isolamenti e quarantene. Mediamente da oggi le imprese della ricettività e della ristorazione, stima Tni Italia, perderanno una nuova fetta del loro fatturato: un -20 per cento ulteriore che si va a sommare al -40 per cento perso da Natale in poi”.

“Solo i nostri associati hanno dichiarato 10mila esuberi. Siamo al disastro economico. Per questo – annuncia Raffaele Madeo, presidente di Tni Italia – torneremo a Roma, per un presidio. Ora basta, si sta distruggendo l’economia. Il Governo deve intervenire con misure urgenti. Porteremo in piazza i 10mila licenziamenti. Per noi fare sindacato vuol dire anche fermare ogni deputato e senatore per spiegare loro i problemi delle nostre imprese. Ed è quello che faremo”. Le priorità per Tni Italia sono tre: cassa integrazione Covid, credito d’imposta per quegli imprenditori che hanno i locali in affitto e la moratoria sui finanziamenti.
Il presidio si svolgerà mercoledì 12 gennaio, a partire dalle 12, in piazza dei Santi Apostoli a Roma. Visto l’alto numero di contagi, anche altre città stanno organizzando iniziative locali.

“Facciamo appello a tutto il mondo della ristorazione, ma anche a tutti quegli imprenditori colpiti dalla crisi, perché si uniscano a noi in questa battaglia”, è l’appello di Madeo, che ricorda come le imprese stiano sostenendo dei costi sempre più alti, dovuti in particolare ai rincari energetici. Secondo lo studio della Cgia di Mestre, le aziende italiane pagheranno 36 miliardi di euro in più rispetto al 2019 solo per l’aumento delle tariffe elettriche. Nel giro di tre anni il costo dell’energia elettrica è raddoppiato. Tra le imprese più colpite la Cgia annovera alberghi, bar e ristoranti”.

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