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Alluvione, si è aperto il processo. 15 parti civili

Martedì 14 Gennaio 2020 — 11:58

Il giudice ha accettato la costituzione di 15 parti civili e del solo Comune di Livorno come unico responsabile civile. Presenti in aula alcuni familiari delle vittime. Prossima udienza 18 marzo

Accompagnato dall’avvocato Sabrina Franzone e dallo staff legale, l’ex sindaco Filippo Nogarin è arrivato in tribunale poco prima delle 9 del 14 gennaio per presenziare all’udienza preliminare che lo vede imputato, assieme a Riccardo Pucciarelli (assente, rappresentato in aula dall’avvocato Anna Francini) all’epoca responsabile della Protezione Civile del Comune, per i fatti legati all’alluvione del settembre 2017. L’udienza si è aperta alla presenza del giudice Marco Sacquegna e dei pubblici ministeri Antonella Tenerani e Sabrina Carmazzi, con la richiesta delle parti civili dell’accettazione come responsabili civili nel processo di: Comune di Livorno, Protezione Civile del Comune, Provincia di Livorno, Regione Toscana e presidenza del consiglio dei ministri. Dopo un’ora e mezza circa di camera di consiglio, il giudice ha accettato la richiesta soltanto per quanto riguarda il Comune di Livorno ritenendolo unico responsabile civile del processo.

IL LEGALE DELLA FAMIGLIA RAMACCIOTTI, STEFANO TADDIA

Il giudice ha inoltre accettato la costituzione nel processo di 15 parti civili (i familiari delle vittime) in rappresentanza delle 8 vittime. Presenti in aula alcuni familiari tra cui i genitori di Glenda Garzelli, il figlio di Raimondo Frattali, la mamma e la sorella di Martina Bechini. Il processo è stato rinviato al 18 marzo. All’uscita, Nogarin non ha rilasciato dichiarazioni.
“I familiari della famiglia Ramacciotti si aspettano che vengano accertate le eventuali responsabilità di quanto accaduto”, ha commentato all’ingresso del tribunale il legale della famiglia, Stefano Taddia.
“Anche noi abbiamo chiesto l’ausilio di consulenti e vedremo. Anche questo sarà un tema su cui dibattere – ha dichiarato all’uscita del tribunale l’avvocato Sabrina Franzone che difende la posizione dell’ex sindaco – Rito ordinario o abbreviato per noi? Davvero non siamo in grado di rispondere adesso. Sono in corso degli approfondimenti da parte nostra perché la situazione è molto complessa. Quando avremo il quadro completo e completato tutte le indagini anche noi potremmo fare una valutazione completa. Ci mancano ancora molti atti. E’ una situazione tutta in divenire. Decideremo la strategia processuale in corso d’opera. Non sono d’accordo che sia stato accettato solo il Comune di Livorno come responsabile civile. Personalmente sarei stata d’accordo che il giudice avesse accettato anche le altre richieste, ma il Gup ha ritenuto di no”.
“La situazione è la medesima – ha invece commentato Anna Francini, avvocato di Pucciarelli – Il mio assistito aveva il telefono attivo ed era raggiungibile e non è stato chiamato. Chi non l’ha chiamato in qualche modo ha spiegato perché, ritenendo di non doverlo chiamare. Per quanto riguarda Nogarin, anche se non riguarda la mia posizione, veniva addebitato a lui di non aver avuto il telefono acceso. Tutto ciò risulta che non sia vero”.

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