Allegri premiato dal sindaco: “Giocavamo insieme, ma ora Luca ha il ruolo più duro”
L'ex tecnico della Juventus è stato ricevuto in Comune da Salvetti che gli ha consegnato una pergamena per i suoi indiscutibili meriti sportivi
Sale la scalinata del Comune aggiustandosi la giacca. Abbronzatura d’ordinanza come ogni buon livornese che si rispetti a luglio (clicca qui per rivedere la diretta Facebook della premiazione e l’intervista). Mocassino blu, camicia bianca, volto rilassato e sorridente. Ecco che Massimiliano “Acciuga” Allegri fa il suo ingresso all’interno di Palazzo Civico tra strette di mano e flash. “Non ero mai stato in questa stanza”, dice guardandosi intorno, all’interno della Sala Cerimonie, ai giornalisti accorsi per l’evento organizzato in suo onore dal sindaco Luca Salvetti dopo quello organizzato per il tecnico Walter De Raffaele, tricolore nella palla a spicchi con la “sua” Reyer Venezia . “Che poi io e Luca giocavamo insieme nel Portuale da piccini. Lui era l’11 io il 10. Quando ancora contavano i numeri… ora non contano più niente: uno ha il 35, un altro il 28… E il 9? Il 9 lo indossava Crestacci”.
Mister Allegri, in attesa del primo cittadino, scherza con i presenti. “Ora mi riposo un po’. Non sento la mancanza del campo. Ho fatto 18 anni da giocatore e 16 da allenatore. In 34 anni di campi ne ho visti un po’. Ora posso aspettare. Vediamo che succede a fine anno sennò aspetterò fino al prossimo giugno senza problemi”.
Pochi istanti dopo arriva anche Luca Salvetti, il suo “11”. Baci, abbracci e sorrisi. Poi la cerimonia inizia. E’ Salvetti a svelare un altro aneddoto particolare: “Ho un emozione particolare oggi – dice il primo cittadino – Abbiamo condiviso qualche anno insieme sui campi di calcio. E tra l’altro un’altra particolarità è che le nostre sorelle facevano pattinaggio insieme. E quindi abbiamo condiviso viaggi in pullman quando andavamo a vedere cosa facevano le nostre sorelle. E’ da quei tempi che è nata una profonda amicizia”.
“Livorno rende omaggio al concittadino Massimiliano Allegri, al mister di scoglio che nella sua splendida carriera di calciatore e di tecnico ha trasmesso e trasmetterà la genialità e la schiettezza tutta labronica“. E’ questo il testo della pergamena che è stata consegnata nel pomeriggio di venerdì 19 luglio nelle mani dell’ex tecnico della Juventus.
“Della Juventus non voglio parlare – ha detto Allegri – dico solo che sono stati 5 anni fantastici e che ho avuto la fortuna di vincere molto. Perché la fortuna è molto importante nello sport e nella vita. A volte è meglio essere meno bravo e fortunato che più bravo e sfortunato. Per me è un onore essere qui oggi. E’ un momento importante per me, da livornese sono molto legato alla città e ci sono tutti i presupposti affinché questa città torni a splendere”.
Poi Allegri passa a parlare di Livorno e del mare. “Vi devo dire la verità – spiega il tecnico alla platea – prima di prendere l’ultima decisione se fermarmi o meno con la Juventus sono stato due giorni a casa. Il mare mi ha dato la possibilità di essere stato più lucido nella scelta”.
Su Salvetti. “Credo che Luca possa fare veramente bene per la nostra città – ha specificato l’allenatore campione d’Italia – Il suo ruolo adesso è molto più difficile del mio. E’ sicuramente più complicato fare il sindaco che vincere uno scudetto. La carriera che ha intrapreso Luca è molto più dura della mia. Io non avrei creduto di arrivare alla Juventus e di avere la fortuna di poter allenare grandi giocatori, due grandissime squadre e di poter vincere così. E Luca a vederlo sindaco da una parte non mi lascia esterrefatto più di tanto perché secondo me Salvetti ha sempre avuto questa predisposizione. Che ruolo potrebbe avere Salvetti? Oggi come oggi, il sindaco deve essere il regista quindi dal numero 11 che aveva da ragazzo passa al numero 10. Badate bene, o il regista dentro il campo, o l’allenatore fuori dal campo”.
Poi è lo stesso sindaco che offre l’assist ad Allegri parlando di occasioni prese al volo, di sliding doors. “Io ho vissuto un momento simile 4 mesi fa quando ho cambiato mestiere e vita. Nella carriera di Allegri mi ricordo un gol di Strasser che cambiò la sua carriera”.
“Esatto. Ma ci sono stati tanti momenti simili – gli fa eco Allegri – Il più importante è che dopo cinque sconfitte a Cagliari la sesta giocammo con il Milan. Al 92esimo, dopo una grande partita, il Milan con Ambrosini ebbe un’occasionissima e la palla uscì di cinque centimetri. Cinque. E da lì ad essere esonerato, perché quel gol ci avrebbe fatto perdere e avrebbe decretato il mio addio alla panchina sarda, e rimanere in sella al Cagliari e fare il miglior piazzamento di rossoblu nella storia del calcio a 3 punti con un nono posto… è stato un attimo. Poi ci fu come ricordava Salvetti, Strasser. Momenti chiave in cui ci vuole un bel pizzico di fortuna“.
“Essere livornese con la mia livornesità cosa ha significato? Mi ha aiutato. Sempre. Perché comunque la nostra filosofia di vivere e di sdrammatizzare in certi momenti ti aiuta”.
Spazio anche al delegato provinciale del Coni di Livorno, Giovanni Giannone, il quale ha ringraziato Allegri per la sua presenza portandogli anche i saluti del presidente Malagò. “Ringrazio Massimiliano per essere qui con noi in questo percorso di valorizzazione delle tante eccellenze che abbiamo in città. Qualche giorno fa abbiamo incontrato De Raffaele che è arrivato al suo secondo scudetto. Dico solo che dobbiamo continuare su questo percorso valorizzando queste figure che sono dei veri ambasciatori della nostra città”.
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