Ai medici Spartaco Sani e Paolo Roncucci il premio Capperuccio
Nel tempo il premio è stato assegnato al presidente Carlo Azeglio Ciampi, al rabbino capo Elio Toaff e più di recente alla Compagnia Mayor Von Frinzius, all’oscar della scienza Lisa Barsotti e alla designer e innovatrice Caterina Falleni
La massima onorificenza del Lions Porto Mediceo consegnata la mattina di giovedì 27 maggio al primario del reparto di Malattie Infettive e a quello di Anestesia e Rianimazione
Consegnato ai primari ospedalieri Spartaco Sani (Malattie Infettive) e Paolo Roncucci (Anestesia e Rianimazione), in prima linea nella lotta contro il Covid-19, il Premio “Capperuccio”, la massima onorificenza del Lions Club Porto Mediceo.
La cerimonia si è svolta a Palazzo Comunale, alla presenza del sindaco Luca Salvetti e delle massime autorità cittadine, oltre che dei vertici del Lions Club Porto Mediceo (intervenuti, oltre al presidente Gianluigi De Paola, il Governatore distretto 108 /LA Marco Busini, il presidente di Circoscrizione Marino Sartori, la presidente di Zona Laura Antico).
Questa la motivazione del premio: “Nell’anno della pandemia da Covid-19 i soci del Lions Club Porto Mediceo e del Club satellite Livorno Meloria, ai dottori dell’Ospedale di Livorno Spartaco Sani, titolari dei reparti di Malattie infettive e di quello di Anestesia e rianimazione e a tutto il personale sanitario, per l’impegno profuso con generosa abnegazione, alto senso civico e qualificata professionalità nell’assistenza e nella cura dei malati Covid. Il rischio quotidiano del contagio non ha impedito il pregevole lavoro di squadra, la costruzione di una rete di solidarietà, che ha permesso di attraversare con successo i momenti bui, ove, spesso, paura e solitudine, hanno segnato in maniera indelebile le vite delle persone colpite dal virus. Un virus infinitamente piccolo al confronto di una comunità, quella dei medici e del personale sanitario, infinitamente più grande”.
“Sono davvero onorato di ricevere questo premio – ha commentato Spartaco Sani, direttore dell’Area Malattie Infettive dell’Azienda USL Toscana nord ovest – in considerazione anche dei nomi delle persone che mi hanno preceduto. Lo prendo a nome di tutti gli operatori sanitari che in questi mesi tanto hanno dato in termini di abnegazione, disponibilità e professionalità. Lo scorso anno siamo ci siamo dovuti chiudere in ospedale per settimane. È stata un’occasione preziosa per stringere rapporti e creare quelle sinergie necessarie per migliorare i servizi offerti alla cittadinanza. In quei momenti di reclusione forzata ho sempre sentito la vicinanza e la fiducia di una città nella quale lavoro da trenta anni e, pur non essendovi nato, sento mia a tutti gli effetti. Siamo sulla strada giusta per lasciarci alle spalle questa pandemia, ma non dobbiamo abbassare la guardia e soprattutto dobbiamo fare tesoro di quanto ci ha insegnato: in ospedale ci devono sempre posti liberi e il personale deve essere sempre adeguato a volte anche rinunciando alla ottimizzazione delle risorse”.
“Sono commosso – ha ammesso Paolo Roncucci, direttore dell’Area Critica dell’Azienda USL Toscana nord ovest – delle tante parole di apprezzamento che sono state rivolte questa mattina alla nostra sanità. Il percorso compiuto in questi mesi ci ha permesso di crescere e di farlo tutti insieme. Nel nostro ospedale, ma anche sul territorio ci sono professionisti di altissima qualità e questo non dobbiamo mai perderlo di vista. Il ringraziamento oltre che a tutti loro va anche alla direzione aziendale che, in un reparto altamente tecnologico come il nostro, non ci hai mai fatto mancare davvero nulla. L’ultimo pensiero vorrei rivolgerlo alle persone che purtroppo non siamo riusciti a salvare. Ogni decesso per noi è una sconfitta e con loro se ne va, al di là di ogni retorica, un pezzo di noi. Per salvarli, però, abbiamo davvero fatto per ciascuno di loro tutto quello che era possibile fare e su questo nessuno deve avere mai alcun dubbio”.
Il sindaco Luca Salvetti ha ricordato che il “Capperuccio” “è un premio entrato a pieno titolo nella tradizione della comunità livornese. Negli anni sono stati premiati personaggi che hanno migliorato la comunità, ma per la prima volta viene assegnato a chi ha difeso la nostra comunità in una fase delicata e difficile, con forza e spirito di sacrificio, mentre tutto noi eravamo spaventati e smarriti, con pochi punti di riferimento. E’ stato facile durante il primo lockdown chiamare eroi i medici e il personale sanitario in prima linea, poi purtroppo hanno preso il sopravvento la stanchezza e la paura di non sapere quando finirà questa pandemia e anche l’eco mediatica si è spenta sui medici, è stato facile fare le pulci al servizio sanitario senza rendersi conto più quanto fosse sotto pressione, una cosa profondamente ingiusta perché il lavoro di questi sanitari é stato eccezionale prima e lo è a maggior ragione ora, quando si è aggiunto il sistema di vaccinazione strutturato in pochissimo tempo. Dare oggi questo premio ha dunque un valore doppio, con voi Livorno ha avuto un grande punto di riferimento”.
Nel consegnare il premio, il presidente del Club, Gianluigi De Paola, ha fatto il suo augurio che perché si riesca dopo quasi due anni di pandemia a tornare alla normalità. “Per la prima volta abbiamo deciso di assegnare non uno ma due premi “Capperuccio” ai due medici che all’unanimità sono stati riconosciuti come coloro che in prima linea hanno dato una spallata importante al Covid-19. Vogliamo con loro ringraziare tutto il personale sanitario labronico che si è speso senza sosta in questi due anni così difficili”.
Si ricorda che il premio Capperuccio, che prende il nome dal mantello consegnato dal granduca Ferdinando a Bernadetto Borromei il 19 marzo 1606, giorno in cui diventò il primo gonfaloniere di Livorno elevata al rango di città, viene assegnato a persone o istituzioni che contribuiscono a dare lustro alla città di Livorno. Nel tempo è stato assegnato al presidente Carlo Azeglio Ciampi, al rabbino capo Elio Toaff e più di recente alla Compagnia Mayor Von Frinzius, all’oscar della scienza Lisa Barsotti e alla designer e innovatrice Caterina Falleni.
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