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Ai Granai un nuovo museo dedicato ad una ricca collezione di epoca Medicea

Venerdì 3 Maggio 2024 — 17:59

Quadri, disegni, incisioni, medaglie, monete oggetti, documenti cartacei medicei. Non sarà una mostra temporanea ma un vero e proprio nuovo museo grazie ad un comodato con la Fondazione Annamaria Luisa De’ Medici rappresentata dal dottor Nicola Molea

Ai Granai di Villa Mimbelli un nuovo museo dedicato a una ricca collezione di epoca Medicea. Grazie a una proposta che va nell’ottica del mecenatismo culturale, arriverà ai Granai di Villa Mimbelli una ricchissima e cospicua collezione di quadri, disegni, incisioni, medaglie, monete oggetti, documenti cartacei medicei.  Non sarà una mostra temporanea ma si aprirà un vero e proprio nuovo museo, grazie a un comodato con la Fondazione Annamaria Luisa De’ Medici rappresentata dal dottor Nicola Molea. Cultore della storia medicea, in 25 anni, da una prima lettera di Bianca Cappello, Molea ha creato una collezione enorme che oggi desidera musealizzare, al motto di collezionare per tramandare.  “Il fatto che ciò avvenga a Livorno – ha spiegato in conferenza stampa – è ancora più importante perché prima Cosimo, poi Francesco, poi Ferdinando I questa città l’hanno voluta e creata come sbocco al mare, nella visione di una città che fu chiamata Eliopoli, che diventò il campo di addestramento dei Cavalieri di Santo Stefano,  una città che per la visione dell’epoca era multirazziale, era aperta a tutti, anche alle minoranze e questo contraddistingue Livorno da Firenze e Pisa”.
Il percorso museale sarà incentrato prevalente mente sul momento della fondazione della città, sul rapporto Medici-Livorno, si proseguirà con alcuni aspetti relativi ai ritratti della famiglia Medici, ai matrimoni e alle donne di casa Medici, donne di grande personalità e molto amanti delle arti, poi saranno esposti oggetti curiosi, cimeli particolari che ci raccontano la vita quotidiana.
Anche la parte cartacea della collezione è cospicua e verrà messa a disposizione della città. Il dottor Mollea ha raccontato di possedere lettere di tutti i granduchi, le granduchesse, tutti i figli della corte, anche una copia del patto di famiglia di Annamaria de’ medici che fece sì che tutto il patrimonio di famiglia rimanesse in Toscana, e perfino un precedente patto di famiglia di Gian Gastone con l’Infante di Spagna che riporta tutti gli articoli che Annamaria Luisa de Medici fece suoi. “Mi auguro – ha concluso – che non solo ci sia la musealizzazione ma anche la stanza dell’ospite messa a disposizione a studiosi del periodo dei Medici per far conoscere a tutti questa dinastia”.

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