Adriano e Cristian, scarpette al chiodo dopo 32 anni
Adriano: "Adesso Cristian ed io smetteremo ufficialmente di litigare e brontolare in campo". Cristian: "E' il momento giusto per smettere, ci siamo salvati"
Per Adriano Tramonti e Cristian D'Alessio, entrambi classe 84, quella di domenica 8 maggio contro il Fabbrica sarà l'ultima in casa dopo 32 anni di calci al pallone. A giugno una partita del cuore contro gli avversari storici
Adriano “Taffe” Tramonti classe 84 (nella foto a destra, se avete la pazienza di arrivare fino in fondo vi “sveliamo” l’origine del soprannome) appende le scarpette al chiodo. Dopo 32 anni di calci al pallone tra Seconda e Terza Categoria nel Carli Salviano (salvo una parentesi di 5 anni all’Orlando, squadra con la quale ha disputato gli Juniores Regionali e dove ha conosciuto calcisticamente il classe ’84 Cristian D’Alessio, nella foto a sinistra), l’ex consigliere comunale Pd-attuale titolare della Ponceria-titolare dell’agenzia di animazione Smile-autista volontario Svs-membro della Fondazione LEM settore organizzazione eventi e promozione città, disputerà contro il Fabbrica l’ultima partita in casa con la maglia del Carli domenica 8 maggio alle 16. L’ultimissima sarà quella fuori casa di domenica 15 maggio contro l’Ardenza.
Prima nel ruolo di difensore e poi in quello di attaccante – ruolo praticato dall’età di 12 anni dopo il primo gol che gli è valso anche un premio istituito goliardicamente dalla società “per il primo gol di Adriano” – il presidente della società Carli Salviano (sì, tra i tanti ruoli Tramonti vanta anche questo e in questa veste annuncia in estate l’inizio di alcuni lavori di ristrutturazione dell’impianto sportivo) ha maturato questa decisione in un momento ben preciso: “Nella gara contro il Capannoli – sorride – dopo aver fatto gol, nell’esultanza mi sono infortunato e nelle successive 8 giornate di assenza la squadra ha fatto 6 vittorie e 2 sconfitte salvandosi”.
Con Adriano, come detto, appenderà le scarpette al chiodo il difensore centrale compagno di squadra Cristian, gruista in porto. Cristian e Adriano giocano insieme dall’età di 6 anni. “Devo sempre realizzare – dice Cristian – ci pensi, ci pensi ma finché non arriva il momento. Ricordi? Tantissimi. Non uno in particolare, ogni partita, ogni allenamento… è sempre stato divertente. Sono riuscito a instaurare grandi amicizie, sono sempre stato accolto bene e con il tempo sono entrato a far parte di una famiglia. Smetto sì, ma solo per l’età. E comunque è il momento giusto per farlo. Ci siamo salvati. Ora spazio ai giovani”.
I due si ritroveranno insieme per una sorta di Partita del Cuore che dovrebbe tenersi al campo del Carli entro giugno in cui Adriano e Cristian sperano di incontrare e sfidare in amicizia gli avversari con cui, ricorda Adriano, abbiamo litigato amorevolmente nel corso degli anni. “Penso agli elbani di Porto Azzurro e Martorella, ai gabbrigiani al Buca Fonda e ai piangioni, lo dico con il sorriso, del Suvereto e del Livorno 9 che ho incontrato domenica scorsa 1 maggio. Ecco, se venissero ci farebbe molto piacere. Dopo questa partita del cuore festa con braciata sul campo. Dopodiché Cristian ed io smetteremo ufficialmente di litigare e brontolare in campo dopo tanti anni”. “La partita del cuore? – aggiunge Cristian – Ci piacerebbe molto. Alla fine è vero in campo ce le siamo date ma con molti di loro è nato anche un legame”.
Già perché Taffe (Tafferuglio): fu lo storico dirigente del Carli Salviano Lando Landi a dare quel soprannome. “Sono uno che litiga in campo e quindi mi soprannominò così: Taffe. Ma Taffe è anche il diminutivo di Taffarel, il portiere del Parma. In occasione di una partita, prima dei 12 anni prima cioè di passare al ruolo di attaccante, il mister mi mise in porta: perdemmo 7-1. E poi ancora perché una volta dopo aver scartato 2-3 avversari sulla fascia lasciai andare la palla per voltarmi e ringraziare il pubblico che con un boato esultò per i miei dribbling. L’arbitro, siccome la partita era quasi allo scadere, dopo questo mio show decise di fischiare la fine”.
E pensare che tanti amici per Adriano avrebbero scommesso su una carriera molto più breve di quella di Pato: “Si posso confermare che per tanti amici visto il mio livello qualitativo avrei smesso 15 anni fa, ma la passione non è mai mancata e così invece di anni ne sono passati 32″. Chissà l’illustre amico Giorgio, Chiellini, che recentemente ha annunciato che il 1 giugno disputerà l’ultima partita con la nazionale, quale consiglio avrà per l’amico Taffe. Il futuro nel pallone? Sì, come allenatore: “Io e Cristian stiamo allenando i ragazzi del 2008 del Carli, poi staremo a vedere”.
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