Addio Baglini, “grande mente politica livornese”
Ha dato tanto alla città: ai ragazzi come insegnante del liceo classico; alla politica livornese come figura di spicco del Partito Comunista; alla vita amministrativa della città rivestendo l’incarico di consigliere comunale ed assessore
Appresa la notizia della scomparsa di Mario Baglini, deceduto martedì 13 ottobre all’età di 78 anni, l’Amministrazione Comunale esprime il più profondo cordoglio per la perdita di una grande “mente” politica livornese. Scrittore, ricercatore, saggista. Ha scritto numerosi testi politici e non solo. Di lui anche una raccolta integrale degli scritti di Carlo Bini.
Accanto ad una vita dedicata agli studi , ha rivelato anche ottime capacità organizzative divenendo una figura fondamentale per il coordinamento dei soccorsi e degli aiuti in occasione del terremoto in Irpinia del 1980. Mario Baglini ha dato tanto alla città: ai ragazzi come insegnante di filosofia del liceo classico Niccolini; alla vita politica livornese come militante e figura di spicco del Partito Comunista; alla vita amministrativa della città rivestendo l’incarico di consigliere comunale ed assessore.
Il cordoglio del Pd Livorno – La scomparsa di Mario Baglini priva la città di un fine intellettuale – docente, saggista, filosofo – che nel corso della vita ha saputo unire intenso impegno culturale e grande passione politica, espressa come dirigente locale del PCI e come consigliere e assessore comunale negli anni ’80 e consigliere regionale negli anni ’90. Il Partito Democratico di Livorno esprime profondo cordoglio e porge sentite condoglianze alla famiglia.
Il cordoglio della Federazione Livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – Addio Mario Baglini: un comunista, un maestro, un intellettuale livornese. Con Mario Baglini ci lascia un protagonista della vita politica e istituzionale della nostra città e della storia del nostro Partito, di cui è stato uno dei fondatori ed il primo segretario provinciale a fianco di Edda Fagni, Mauro Nocchi, Luciano Traversi, Giancarlo Paietta e Valdo Del Lucchese. Mario è stata una figura di straordinario spessore politico e culturale del panorama livornese: un comunista, un maestro, un’intellettuale di questa nostra città. Come comunista, dopo decenni di militanza nel 1990 aveva portato avanti la battaglia contro lo scioglimento del PCI e aveva poi fatto la scelta difficile di contribuire alla nascita ed alla crescita, prima del Movimento, e poi del Partito della Rifondazione Comunista. Come maestro – oltre al Liceo Classico, dove per decenni ha incrociato generazioni di studenti insegnando Filosofia – fu maestro anche come uomo politico e delle istituzioni (assessore all’urbanistica con il PCI e consigliere regionale per il PRC), riuscendo ad essere sempre un punto di riferimento per tantissime compagne e compagni, giovani e non solo.
Come intellettuale, era dotato di un’intelligenza viva, di smisurata erudizione filosofica, storica e politica, di una rara capacità di analisi e nel saper tradurre le idee in azioni concrete per cambiare lo stato di cose esistenti. Ci mancherà! Ciao Mario, che ti sia lieve la terra.
Il cordoglio del Partito comunista italiano – La scomparsa di Mario Baglini priva Livorno e la Toscana non solo di un appassionato politico e di rigoroso amministratore, ma anche di un fine intellettuale, di una mente lucida, di un eccelso elaboratore di sintesi politiche e strategie amministrative. Il Pci toscano esprime profondo cordoglio e porge le più sentite condoglianze alla famiglia e ai compagni livornesi”.
Lo afferma il segretario regionale del Pci, Marco Barzanti, già candidato alla presidenza della regione Toscana, nell’apprendere la notizia della scomparsa di Mario Baglini, avvenuta ieri a Livorno all’età di 78 anni. Baglini, docente e saggista, storico e filosofo, ha saputo unire, nel corso della sua esistenza, l’impegno culturale e la passione politica, espressa come dirigente locale del Pci, come consigliere ed assessore comunale a Livorno per il Partito comunista italiano e come consigliere regionale di Rifondazione e dei Comunisti italiani nella seconda metà degli anni Novanta. “Se Mario lascia la vita terrena provocando un vuoto incolmabile, non ci abbandonano il suo esempio e la sua eredità politica”, afferma Lugi Moggia, segretario della federazione livornese del Pci. “Sapevamo che non si sentiva bene giacché lo avevamo contattato per farlo partecipare a un’iniziativa sulla rivoluzione d’ottobre in programma a Livorno ai primi di novembre, ma non pensavamo certo che ci avrebbe lasciato in modo così repentino. La forte personalità ci accompagnerà nel nostro cammino di ricostruzione del Partito comunista italiano. Alla moglie Carla e alla figlia Lucia vanno i nostri più sentiti saluti in momento così triste per loro ma anche per noi”.
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